Neppure il sondaggista e analista politico Larry Sabato e la sua sfera di cristallo riescono a dirci in che modo andranno queste elezioni, definite da tutti i commentatori come le più divisive e combattute della storia moderna. Proprio per questa profonda incertezza i commentatori sia a destra che a sinistra non escludono sorprese. Negli ultimi giorni si è parlato molto di uno stato, l’Iowa, che nessuno in queste elezioni aveva mai preso in considerazione, e adesso potrebbe diventare un unicorno passando da repubblicano a democratico: secondo la sondaggista Ann Selzer, una che non sbaglia le previsioni da oltre 15 anni, Kamala Harris sarebbe avanti rispetto a Donald Trump. Di quanto? La candidata democratica guiderebbe con il 47% contro il 44% di Trump e potrebbe così vincere i sei grandi elettori di una roccaforte repubblicana.
ULTIMI SONDAGGI
Nel 2020 per esempio Trump aveva vinto con grande facilità contro Joe Biden, 53% a 45%. È chiaro che in questo momento, con il testa a testa che ci si attende, prendersi sei voti elettorali in più potrebbe essere un colpo importante per Harris. Sul fronte opposto si sta parlando molto della Pennsylvania, che dopo essere stata dalla parte dei democratici per quasi tutta la campagna elettorale, ora mostra un forte recupero da parte di Trump. Secondo un sondaggio pubblicato ieri da New York Times e Siena College, Trump e Harris sarebbero entrambi al 48%, dopo che sin dall’inizio della sua candidatura, lo scorso luglio, la Pennsylvania è sempre stata nelle mani di Kamala. È importante ricordare come questo sia uno degli Stati più importanti delle elezioni: assegna 19 grandi elettori ed è da molti visto come essenziale per poter andare alla Casa Bianca.
LA STRATEGIA
Non per nulla tra il primo settembre e il primo novembre i quattro candidati hanno passato lì la maggior parte del loro tempo: Trump e Vance con 35 eventi, Harris e Walz con 40 comizi. In particolare la campagna di Harris sta cercando di spingere a votare i repubblicani o gli elettori indipendenti di centro per il partito democratico, nel tentativo di arginare la crescita dei Maga nelle periferie e nei sobborghi dello Stato, dove la crisi economica e l’inflazione si sono fatte sentire in modo più forte.
NEW YORK
C’è poi la questione di New York, uno Stato democratico grazie al voto delle aree urbane che però negli ultimi anni sta vedendo una crescita del partito repubblicano. Trump ha parlato nel Bronx, nel primo comizio a New York di un candidato repubblicano dopo quasi 40 anni, l’ultima volta era successo nel 1988 con Ronald Reagan. Più in generale, alla vigilia delle elezioni, i sondaggi tendono a dare un candidato favorito, cosa che non sta succedendo questa volta, mentre c’è molto spazio per i colpi di scena.
GLI STATI
Kamala sembra recuperare bene nella Sun Belt, in Georgia, North Carolina e Arizona, aprendole una strada impensabile fino a qualche mese fa verso la vittoria: Harris migliora di molto tra i giovani, gli afroamericani e gli ispanici di questi tre stati. Al contrario, negli Stati del nord — Wisconsin e Michigan — Trump sta guadagnando punti tra gli elettori senza una laurea.
I RISCHI
Ci sono poi i rischi di una campagna infiammata e piena di attacchi personali e insulti: ieri mattina un servizio di Cbs ha spiegato come, comunque vada, è importante abbassare il livello dello scontro verbale, soprattutto da parte dei Maga — basti ricordare Trump che chiede la fucilazione della repubblicana Liz Cheney — ma anche da parte dei democratici, citando per esempio Biden che ha paragonato gli elettori di Trump alla spazzatura. Inoltre il rischio è che Trump, guidato ancora una volta da uno Steve Bannon appena uscito di prigione e attivo come non mai, dirà come nel 2020 di aver vinto le elezioni anche se dovesse perdere, rafforzando i timori per un nuovo 6 gennaio nei giorni che seguiranno il voto di martedì. Nel fine settimana l’Fbi ha pubblicato una nuova allerta, segnalando due video creati dalla propaganda russa che stanno circolando online: sono false campagne del governo e dell’intelligence Usa in cui si denunciano frodi elettorali e si mette in dubbio la validità del conteggio.
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