La quadra sui consiglieri Rai di competenza parlamentare è stata trovata ieri nei nomi di Antonio Marano e Alessandro Di Majo per il Senato, Federica Frangi e Roberto Natale per la Camera. Anche il ministero dell’Economia ha espresso i propri: Simona Agnes e Giampaolo Rossi.
Può dunque dirsi compiuto il primo passo della nuova governance Rai, in attesa del consigliere espressione dei dipendenti. Poi toccherà alla fase più delicata di questo processo di rigenerazione della tv pubblica: il via libera, obbligatorio, della commissione di Vigilanza sul nuovo presidente.
Le prossime tappe
Già ieri, sui nomi dei consiglieri scelti dal Parlamento, il campo largo si è spaccato, mentre la maggioranza è riuscita a conservare una certa unità. I dem sono rimasti a bocca asciutta e i conti non sempre sono tornati. Tanto che la segretaria del Pd Elly Schlein non ha nascosto un certo nervosismo: «Noi siamo stati coerenti, chiedete agli altri», ha detto in riferimento al presidente del M5S Giuseppe Conte, che non l’ha seguita nel suo Aventino di «niente riforma, niente nomine». Il leader dei Verdi Bonelli ha assicurato comunque che il voto di ieri «non interrompe il percorso per la costruzione dell’alleanza di centrosinistra».
Quel che è certo è che ora comincia la fase 2. E il traguardo della Vigilanza, che dovrà passare al vaglio il nuovo Cda, rischia di arrivare dopo un’infinità di polemiche politiche. Al centrodestra mancano due voti per il via libera al presidente, con l’azzurra Simona Agnes in pole. Il voto di Mariastella Gelmini, dopo l’addio ad Azione, dovrebbe essere scontato, ma l’opposizione promette barricate.
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Il M5S ha già annunciato che non voterà Agnes, ma, è il ragionamento, potrebbe ripensarci in cambio, magari, di qualche direzione di peso (si ipotizza quella di Rai News 24). Dunque si potrebbe prendere tempo, aspettare,puntando sul caos interno al campo largo. La decisione sul voto in Vigilanza ci sarà la prossima settimana.
Poi, qualora il nome venisse bocciato, ci sarebbe un nuovo passaggio in Vigilanza, altrimenti a guidare la Rai sarebbe un «facente funzioni», ovvero il consigliere pià anziano, Antonio Marano, area Lega. Con qualcuno che già parla di «soluzione panino», con Marano del Carroccio da una parte, il nuovo dg, l’ex ad Roberto Sergio, che piace alla Lega e, in mezzo, il nuovo ad meloniano Giampaolo Rossi.
Il campo largo è più stretto: la lite anche sul Ddl lavoro
In ogni caso, l’iter è segnato. Il Consiglio di amministrazione della Rai si riunirà in assemblea plenaria martedì 1 ottobre alle 12:30 per nominare il nuovo amministratore delegato. Nella stessa giornata, il cda, composto da sette consiglieri, si riunirà nuovamente per nominare il direttore generale. All’assemblea, oltre ai consiglieri, parteciperanno anche i sindaci revisori dei due soci Rai, Siae e Mef (ministero dell’Economia e delle Finanze). Poi, verrà fissata la data della riunione in Vigilanza per il voto sul presidente. Col secondo tempo della partita Rai che promette di essere ancor più combattuto del primo.
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