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«Con Benedetta Porcaroli sono finalmente felici. E’ stato amore a prima vista»


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Mamma Irene Petrafesa è felice. Lo è perché suo figlio ora è in buone mani. In quelle di Benedetta Porcaroli. Anche lei attrice. «Sono contenta che mio figlio Riccardo e Benedetta abbiano ufficializzato l’amore che li unisce, mi ha emozionato vederli mano nella mano. Sono belli e, finalmente, sono sereni…», racconta al settimanale Di Più.

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La coppia

Un ramore ufficializzato sul red carpet della mostra del Cinema di Roma dove ha presentato il suo nuovo film, Modì, tre giorni sulle ali della follia. La coppia ha sfilato tra i flash dei fotografi.

Un amore da copertina tanto che «la loro tenerezza mi ha commosso», continua la signora Petrafesa al settimanale diretto da Osvaldo Orlandini. La mamma, pittrice e gallerista, è felice come lo è suo figlio che si è lasciato alle spalle anni difficili, con tante storie passate troppo velocemente. Dopo la storia vissuta per dodici lunghi anni con Valeria Golino, nel 2019 si è poi legato alla manager di artisti e scrittori Angharad Wood, con cui ha avuto una bambina, nata nel 2020, di nome Emily.

Come si sono conosciuti

«Ma, ricorda ancora il settimanale di Cairo Editore, Riccardo sul set del film L’ombra del giorno ha poi conosciuto Benedetta Porcaroli. Tra loro, è stato amore a prima vista. Un sentimento che è durato fino a quando, nel 2022, Benedetta ha preso una cotta per l’attore e regista Pietro Castellitto sul set del film Enea». Riccardo Scamarcio così è tornato da Angharad Wood. Ma è durata poco perché poi durante l’estate del 2023, è tornato tra le braccia di Benedetta. E ora per tutti sono «i belli del cinema italiano».

Chi è la mamma

«Io sono una pittrice appassionata — continua la signora Irene — e Riccardo ha sempre respirato l’atmosfera che avvolge gli ambienti della pittura: fin da bambino, infatti, giocava tra i colori e le mie tele. Avrei voluto che anche lui dipingesse, ma non ha mai realizzato veri e propri quadri, piuttosto qualche scarabocchio», dice sorridendo.

Sempre a Di Più parla di umiltà. È la morale del film di cui suo figlio è protagonista. «Non tutto quello che noi vorremmo avere si può comprare e che, nella vita, ci vuole umiltà. E lo stesso concetto, che io ho cercato di trasferire a Riccardo già nei primi anni della sua vita, si lega perfettamente alla pittura e all’arte in generale. Insomma, se una persona crede in quello che fa, se un artista crede veramente in ciò per cui lavora e lo fa senza il fine ultimo del successo e della notorietà, allora realizzerà delle grandi opere. Quindi, la fama e il successo non si possono comprare, è questa la morale che tutti, ma proprio tutti, dovrebbero imparare».

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