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Buoni fruttiferi postali, calano i rendimenti. I tagli dei tassi varati negli ultimi mesi dalla Banca centrale europea e la prospettiva di una ulteriore discesa del costo del denaro nel 2025, hanno dato sollievo a chi aveva un mutuo a tasso variabile, grazie al calo delle rate mensili, e hanno consentito ai consumatori di chiedere prestiti a un costo più basso rispetto ai mesi scorsi. Parallelamente però l’allentamento della politica monetaria ha ridotto anche i rendimenti dei titoli di Stato e dei conti di deposito per i risparmiatori. E anche i tassi dei buoni fruttiferi postali, il prodotto di risparmio garantito dallo Stato italiano senza costi di sottoscrizione e di rimborso e tassazione agevolata al 12,5%, sono calati con diverse sforbiciate arrivate nelle ultime settimane e negli ultimi giorni. Ecco una panoramica di alcuni dei buoni offerti da Poste Italiane e dei rendimenti.
Cosa sono e come si acquistano
Il buono fruttifero postale è un prodotto finanziario nominativo emesso da Cassa depositi e prestiti, collocato da Poste Italiane e rimborsabile a vista, con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato. Il buono può essere rappresentato sia da documento cartaceo che da registrazioni contabili (cosiddetto buono dematerializzato), può essere sottoscritto e rimborsato negli ufficili postali, sia in forma cartacea sia dematerializzata, oppure online, sul sito poste.it o con l’app BancoPosta, solo in forma dematerializzata.
Il buono 3×2
Questo buono, della durata di 6 anni, è sottoscrivibile esclusivamente da persone fisiche per importi di 50 euro e multipli fino a un massimo di un milione di euro al giorno. Il rendimento è fisso e crescente nel tempo e prevede la capitalizzazione composta degli interessi su base annuale. A partire dal 14 novembre il tasso effettivo di rendimento annuo lordo di questo buono è dell’1% a partire dal terzo anno e dell’1,5% al compimenti del sesto. Fino al 13 novembre scorso gli interessi erano invece rispettivamente dell’1,25% e dell’1,75%. Fino al 10 ottobre 2024 al sesto anno si spuntava invece il 2%, un rendimento che saliva al 2,25% per la serie emessa fino al 18 settembre 2024.
Gli interessi vengono maturati nel corso di ciascun triennio, riconosciuti al compimento del terzo e del sesto anno dalla data di sottoscrizione e corrisposti al momento del rimborso del buono e comunque non prima del compimento del primo triennio. Ad esempio, in caso di richiesta di rimborso prima del compimento del terzo anno non sono corrisposti interessi; in caso di richiesta di rimborso al quarto anno sono riconosciuti gli interessi maturati fino al terzo anno. Il buono è esente dall’imposta di bollo se il valore del portafoglio buoni è inferiore o uguale a 5.000 euro. Se superiore, è prevista una aliquota dello 0,20% annua sul capitale investito.
Buono 3×4
Questo prodotto ha una durata di 12 e un rendimento fisso crescente nel tempo dall’1% a partire dal terzo anno fino all’1,75% alla fine del dodicesimo anno e capitalizzazione composta degli interessi su base annuale. Fino al 13 novembre scorso il rendimento andava dall’1,25% al 2,25%. Mentre fino al 18 settembre 2024 si arrivava a spuntare al dodicesimo anno il 2,5%.
Gli interessi vengono maturati nel corso di ciascun triennio, riconosciuti al compimento del terzo, sesto, nono e dodicesimo anno dalla data di sottoscrizione, corrisposti al momento del rimborso del buono e comunque non prima del compimento del primo triennio. Ad esempio, in caso di richiesta di rimborso prima del compimento del terzo anno non sono corrisposti interessi; in caso di richiesta di rimborso al quarto anno sono riconosciuti gli interessi maturati fino al terzo anno.
Il buono è esente dall’imposta di bollo se il valore del portafoglio buoni è inferiore o uguale a 5.000 euro. Se superiore, aliquota dello 0,20% annua sul capitale investito.
Buono Ordinario
Stesse caratteristiche dei buoni precedenti ma durata di 20 anni. Rendimento fisso crescente nel tempo con capitalizzazione semplice degli interessi su base bimestrale, composta su base annuale. Gli interessi vengono corrisposti al momento del rimborso e non prima di un anno dalla sottoscrizione. Attualmente il rendimento annuo al compimento del ventesimo anno è del 2,25%. Fino al 10 ottobre scorso si arrivava invece al 2,5% e fino al 18 settembre 2024 al 2,75%.
Buono dedicato ai minori
Il taglio più significativo dei tassi è quello toccato al buono dedicato ai minori. Attualmente arriva a rendere il 4% annuo al compimento del diciottesimo anno di possesso. Ma fino al 18 settembre scorso si poteva arrivare al 6%. I buoni dedicati ai minori hanno una durata variabile in funzione dell’età dell’intestatario e determinata dall’intervallo di tempo intercorrente tra la data di sottoscrizione e la data di compimento del 18° anno di età dell’intestatario. La scadenza è al compimento del 18° anno di età dell’intestatario del buono.
Possono sottoscriverlo esclusivamente persone fisiche per importi di 50 euro e multipli, fino a un massimo di un milione di euro al giorno. Il rendimento è fisso nel tempo con interessi che maturano fino al 18° anno di età dell’intestatario. In caso di rimborso anticipato prima del compimento del 18° anno di età verrà applicato un tasso di interesse nominale annuo lordo pari a 0,50%. Gli interessi vengono corrisposti al momento del rimborso e non prima di 18 mesi dalla data di sottoscrizione e calcolati in regime di capitalizzazione composta su base bimestrale. Il buono è esente da imposta di bollo se il valore del portafoglio buoni è inferiore o uguale a 5.000 euro. Se superiore, aliquota dello 0,20% annuo sul capitale investito.
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La prescrizione
I buoni scaduti diventano infruttiferi dal giorno successivo alla scadenza. I buoni rappresentati da documenti cartacei si prescrivono trascorsi dieci anni dalla relativa data di scadenza. La prescrizione dei buoni cartacei determina la decadenza dal diritto al rimborso sia del capitale investito che degli interessi maturati.
La titolarità dei buoni fruttiferi postali cartacei emessi dal 18 novembre 1953 fino al 13 aprile 2001 è del Ministero dell’economia e delle finanze e l’importo dei Buoni si prescrive a favore del Ministero stesso. La titolarità dei buoni cartacei emessi dal 14 aprile 2001 è della Cassa Depositi e Prestiti in qualità di organo emittente e l’importo dei Buoni si prescrive a favore del Fondo istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze per indennizzare i risparmiatori vittime di frodi finanziarie.
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