L’Italia stava soltanto aspettando il bonifico. Che è arrivato nei tempi previsti. La Commissione europea ha versato all’Italia la settima rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza: un bonifico da 18,3 miliardi di euro che porta a oltre 140 miliardi l’ammontare delle risorse già incassate da Roma a valere sul Next Generation Eu, il maxi-programma di investimenti finanziato con debito comune, varato dopo la pandemia per rilanciare l’economia europea.
«Si tratta di un risultato importante, che conferma il primato dell’Italia nell’attuazione del Piano e l’efficacia del lavoro svolto in questi mesi con determinazione, serietà e spirito costruttivo», ha commentato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Il primato è stato sottolineato anche dal ministro per gli Affari europei, Tommaso Foti.
Roma, che tra tutti gli Stati della Ue ha il piano più consistente in termini di risorse, ha già ottenuto circa il 72 per cento di quanto le spetta e ha finora realizzato il 100 per cento degli obiettivi previsti dalle sette rate. Nelle scorse settimane il governo ha inoltre inviato a Bruxelles la richiesta di pagamento dell’ottava rata, da 12,8 miliardi di euro, e attende la verifica dei 40 obiettivi, distinti in 28 target e 12 milestone. Tra questi, il traguardo di 1.400 chilometri di ferrovie dotate del sistema europeo di gestione del traffico Ertms, interventi per il monitoraggio del rischio idrogeologico nelle regioni del Mezzogiorno, e l’assunzione di 2.300 nuovi ricercatori.
Una volta avuto il via libera anche sull’ottava rata, e con il bonifico previsto nella prima parte del prossimo anno, il Paese avrà ottenuto il 79 per cento dei 194,4 miliardi previsti, tra sovvenzioni a fondo perduto e prestiti.
LE MOTIVAZIONI
Nel comunicare il pagamento dei 18,3 miliardi, la Commissione europea ha riconosciuto all’Italia di aver adottato «misure significative per la concorrenza e la trasparenza, approvando una nuova legge annuale sulla concorrenza 2023 che promuove le procedure di appalto pubblico e una maggiore vigilanza in settori quali le autostrade». Inoltre, «il Paese ha migliorato l’accessibilità per i passeggeri ferroviari con disabilità e mobilità ridotta, ristrutturando 10 stazioni nel Sud Italia». Infine, l’Italia ha «aumentato la sua capacità di distribuzione di energia rinnovabile di 1.848 MW, attraverso l’installazione di nuove sottostazioni, l’ammodernamento di quelle esistenti e il rafforzamento delle linee di distribuzione, migliorando la capacità della rete di distribuire energia pulita».
Palazzo Chigi e il governo ricordano anche altri obiettivi conseguiti con la settima rata: dalle infrastrutture di trasmissione energetica, come il collegamento Sardegna-Corsica-Italia e il Tyrrhenian Link, al potenziamento delle flotte di autobus e treni a emissioni zero per il trasporto regionale, fino – in campo sanitario – all’attivazione di un numero di centrali operative territoriali che ha superato il target europeo di 480.
Nelle prossime settimane, «in costruttiva collaborazione con la Commissione europea, con le amministrazioni titolari degli interventi e con gli Enti territoriali, proseguirà l’impegno del governo per conseguire gli obiettivi delle ultime due rate», spiega ancora Palazzo Chigi.
Una cornice nella quale prenderà corpo la nuova revisione del Piano, cui si sta lavorando. Al momento, il governo attende alcune indicazioni da Bruxelles in merito alla comunicazione dello scorso mese, con la quale la Commissione ha spiegato quali possono essere i campi di intervento. La corsa prosegue anche nei territorio. Al 30 giugno 2025 si contano a Roma 284 progetti del Pnrr finanziati, per un valore complessivo di 1,136 miliardi di euro; circa il 91% risulta avviato o concluso con un avanzamento economico dell’86,6%.
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