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Di solito sono tre gli indizi che fanno una prova. Ma, per questa Roma, ne bastano due: dopo il pari contro la Lazio al debutto arriva anche quello interno contro il Sassuolo che, un paio di settimane fa, ne aveva presi 6 dalla Juventus. Davanti agli oltre 1.500 del Tre Fontane finisce 1-1: apre Giugliano direttamente su calcio di punizione, risponde un minuto dopo Clelland. Non è stata la solita Roma, o almeno quella vista lo scorso anno. Già contro le biancocelesti le campionesse d’Italia avevano mostrato dei problemi, confermati oggi. Il problema non è tanto la classifica della A, il campionato è ancora ovviamente lungo, ma gli impegni imminenti in Champions League. Mercoledì arriva il Servette nella gara d’andata nell’ultimo turno playoff per accedere alla fase a gironi. E questa squadra, nonostante sia superiore, potrebbe rischiare.
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Magia Giugliano
Inizia col 3-5-2 la Roma: Cissoko alla prima da titolare (bene in fase difensiva, meno quando c’è da impostare) e davanti la coppia pesante composta da Giacinti e Viens, anche lei al debutto dopo l’infortunio che non le ha permesso di essere in campo contro la Lazio. Manca fluidità però nella manovra giallorossa: di solito il campo si allarga con Haavi da un lato e Glionna dall’altro, mentre in questo caso né Di Guglielmo né Hanshaw riescono a dare ampiezza alla manovra. Si va centralmente, ma di sbocchi non ce ne stanno e il Sassuolo di Rossi si difende senza soffrire più di tanto. Ma, nonostante questo il match si sblocca: punizione dal limite dell’area di rigore e sul pallone ci va Giugliano: calcio perfetto e palla sotto l’incrocio per il vantaggio giallorosso. Che dura meno di un minuto, al 15′ infatti le neroverdi impattano con Clelland che s’inventa la traiettoria che scavalca Ceasar, un po’ fuori dai pali. Le ospiti ci credono e vanno vicine al vantaggio col colpo di testa di Gallazzi (miracolo di Ceasar in questo caso che alza sopra la traversa).
Ma all’ultimo minuto del primo tempo dopo una mischia in area è la Roma a centrare la parte alta della traversa. Ma è troppo poco per passare.
Dentro Dragoni
Spugna mette mano subito: fuori Cissoko, dentro Giulia Dragoni e difesa che torna a quattro. La manovra rimane però macchinosa, e il Sassuolo nei primi 15′ crea anche i presupposti per passare. Poca precisione lì davanti e la Roma si salva. Il tecnico cambia ancora: prima 4-3-1-2, e poi nel finale di nuovo 4-3-3 con l’inserimento di Haavi che si fa vedere subito. Prima mette un invitante pallone in mezzo, poi non arriva per un soffio all’invito di Thogersen. Il confusionario e mezzo assedio finale non porta a nulla.
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Lukasova, si teme il crociato
Nelle prossime ore Lukasova si sottoporrà a degli esami strumentali per capire l’entità dell’infortunio. Ma la sensazione è che sia qualcosa di veramente serio: si teme la rottura del legamento crociato che vorrebbe dire stagione compromessa. E adesso la Roma, per forza, dovrà intervenire sul mercato — tra le svincolate — per trovare un estremo difensore all’altezza. Non sarà facile, ma è urgente.
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