06.06.2025
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Chiara Poggi «uccisa per impedirle di parlare»


C’è una nuova pista sul caso dell’omicidio di Chiara Poggi. La morte della giovane potrebbe  essere collegata al caso di un ricatto a luci rosse avvenuto ai danni di Don Gregorio Vitali, ex rettore del Santuario della Bozzola. L’ipotesi, avanzata da uno dei legali di Andrea Sempio (indagato per la nuova indagine sul delitto di Garlasco) è che Chiara avrebbe scoperto un «segreto» su fatti a sfondo sessuale avvenuti al santuario. E forse qualcuno potrebbe averla uccisa, per impedirle di parlare.

Ora gli investigatori della procura di Pavia acquisiranno nei prossimi giorni gli atti dell’inchiesta relativa al ricatto a luci rosse all’ex rettore del santuario, don Gregorio Vitali. 

Santuario della Bozzola, chi è il sacerdote ricattato 

Don Gregorio, religioso molto conosciuto nel territorio pavese, fu vittima di un ricatto a sfondo sessuale orchestrato da due romeni: Flavius Savu e Florin Tanasie. Secondo quanto venne accertato dagli inquirenti, i due avevano adescato il sacerdote con l’intento di filmarlo in situazioni compromettenti e poi ricattarlo.

Il contenuto delle riprese era a carattere sessuale. Dopo aver ottenuto il video, i due cominciarono a minacciarlo, chiedendogli denaro per non diffondere il filmato.

La vicenda emerse quando don Vitali trovò il coraggio di denunciare il ricatto alle autorità, nonostante il danno d’immagine e la delicatezza del ruolo ricoperto. Le indagini portarono all’identificazione e all’incriminazione dei due romeni.

Nel 2014, il tribunale di Pavia condannò Flavius Savu e Florin Tanasie per estorsione aggravata. Tuttavia, al momento della condanna, i due erano già irreperibili: si erano dati alla latitanza e da allora risultano fuggitivi, con un mandato di cattura pendente.

Cosa c’entra Chiara Poggi con il santuario della Bozzola 

L’avvocato Massimo Lovati, uno dei legali di Andrea Sempio (indagato per la nuova indagine sul delitto di Garlasco), in alcune interviste ha parlato di un possibile «segreto» scoperto da Chiara Poggi su fatti a sfondo sessuali avvenuti al santuario della Bozzola.

Secondo l’avvocato un sicario potrebbe avere ucciso la ragazza nella villa di via Pascoli, per impedirle di parlare. Intanto anche altre persone, oltre a quelle già previste, saranno sottoposte al prelievo del Dna in vista dell’incidente probatorio che la polizia scientifica avvierà il prossimo 17 giugno.

Chi sarà sottoposto all’esame del Dna 

Ad essere sottoposti al prelievo, in una clinica di Milano, saranno sicuramente le gemelle Paola e Stefania Cappa, cugine di Chiara, Marco Panzarasa, amico della vittima e di Alberto Stasi, gli amici di Marco Poggi (fratello di Chiara), il medico legale che entrò nella villa per esaminare il cadavere e alcuni investigatori.

È probabile che l’elenco si allunghi, perché il giudice Daniela Garlaschelli ha autorizzato anche l’inserimento di altri nomi, in base alle valutazioni dei consulenti di parte e degli avvocati. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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