Il Profeta dai capelli rossi cammina sulla pioggia di Londra: quando il solito reporter provocatore brit gli chiede se prima dei match di Wimbledon ascolti musica, magari di Taylor Swift, lui, Jannik Sinner, che sta riscrivendo il tennis italiano proponendosi come un nuovo esempio di 22enne non solo per lo sport ma per un’intera generazione, commenta serafico che si carica col rock, e si scusa ma non ha idea chi sia la cantante americana. Osanna generali e like a go-go. E’ il magic moment del primo numero 1 del mondo italiano che, fra uno spot pubblicitario e l’altro, in campo, venerdì risolve la pratica Kecmanovic in un’oretta e mezza e oggi negli ottavi sfida Ben Shelton. Il mancino bum bum dal servizio più veloce di sempre nel Tempio, a 153 miglia, 246 chilometri all’ora, memorandum dello sgambetto di Shanghai dell’anno scorso, a sandwich fra gli urrà di Jannik a Pechino e Vienna. Sgambetto già riscattato due volte, senza cedere un set.
Sinner, quando gioca? Dove vedere la sfida con Shelton (in tv e streaming) e gli orari degli ottavi di Wimbledon
SUPER POTERI
Il dritto in corsa a 160 all’ora con cui Sinner ha cancellato la prima e unica palla-break del serbo è impressionante, come la sua superiorità sull’ultimo avversario, come la freddezza con cui ha domato in tre tie-break l’amico Berrettini, come la capacità di ripartire come niente fosse dopo il set regalato d’acchito ad Hanfmann. Sono impressionanti anche i numeri: l’82% dei punti con la prima di servizio e le 71 risposte vincenti sulle prime dei 3 avversari a Wimbledon 2024, insieme al bilancio monstre stagionale, 41 partite vinte e 3 perse, con 6000 punti nella Race, la classifica che conta tutti i punti, 1315 più del secondo, Zverev. Per non parlare degli elogi del Magnifico, Roger Federer, in gita ai Championships: «Sinner mi piace molto, apprezzo i suoi straordinari progressi negli ultimi due anni e vedo che continua. Con Alcaraz si incontreranno tante volte e sarà una grande rivalità». Jannik osserva e ascolta. «Darren mi ripete sempre di fare amicizia con l’erba, così succederà qualcosa di positivo», rivela, parlando di Cahill. Che, da buon australiano, già giocatore e poi coach di altri tre numeri 1, Lleyton Hewitt, Andre Agassi e Simona Halep, conosce bene il verde e ha preso per mano re Sinner I in questi 8 successi consecutivi. Come Pete Sampras e Jimmy Connors, all’inseguimento di Murray e Djokovic (9) e del primatista Bjorn Borg (12).
ADATTABILITÀ
«Ogni partita è stata un po’ diversa con tre giocatori con caratteristiche differenti. Con Kecmanovic c’è stato molto ritmo, con Berrettini meno perché Matteo ha servito molto bene e variava molto il gioco. Con Hanfmann altra storia ancora, ma finora ho gestito bene ogni situazione. Adesso mi aspetta una gara tosta contro un mancino che serve molto bene». Di sicuro per affrontare Ben Shelton, il figlio dell’ex pro Bryan, farà meno attesa oggi sul campo 1, nel secondo match dalle 14, dopo Jasmine Paolini contro Madison Keys. «Prima di Kecmanovic, ho dormito un po’ e ho guardato un po’ di tennis e calcio. La partita di Alcaraz è stata fantastica. Non c’è problema ad aspettare se poi hai l’onore di giocare sul campo più prestigioso del mondo. E avere il sostegno del pubblico rende la cosa ancor più bella».
GLI ALTRI
Fabio Fognini non sfata il tabù ottavi a Wimbledon: alla ripresa del match sospeso per pioggia venerdì nel derby dei veterani contro Bautista Agut, gli manca un pizzico di coraggio e di fortuna, e cede al quinto set. Ce la fa invece Lorenzo Musetti col sofferto 6-2 6-7 7-6 6-3 contro il carneade argentino Comesana dopo troppi stop per pioggia e troppe amnesie sue (3/16 sulle palle break); domani sfida uno dei nuovi gioielli di Francia, Giovanni Perricard.
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