È già nella storia della tv (oggi su Rai1, alle 14, si chiude la quindicesima edizione di Domenica In con la sua conduzione, un record assoluto), resiste a qualsiasi attacco, non si ferma un attimo e fa di tutto. A 73 anni Mara Venier è il meraviglioso caterpillar di sempre. Nel salotto della sua splendida e terrazzatissima casa con vista sul Tevere e gli incanti di Roma, ride, scherza, risponde per qualche secondo al telefono e manda messaggini. Poi seduta sul divano sorseggia un po’ d’acqua e fa: «Dimmi, amore, che vuoi sapere?».
Mi hanno appena riferito che ha firmato il contratto e sarà fra le protagoniste del nuovo film tutto al femminile di Ferzan Ozpetek, tratto in parte dal suo ultimo romanzo “Cuore nascosto”: che ruolo ha?
«E dai, non cominciamo così… Aiutooo!».
È una notizia, però. Torna al cinema trentun anni dopo “Pacco, doppio pacco e contropaccotto” di Nanni Loy.
«Se dico solo una parola Ferzan mi mangia viva… (ride, ndr). Bastaaa…».
Insisto: che parte ha? Inizia anche lei a girare il 1° luglio?
«Oooooohmmmm…!!! Faccio come i buddisti tibetani (ride, ndr). Parliamo d’altro?».
Oggi è l’ultima puntata di “Domenica In” della stagione 2023-2024: è stata un’edizione difficile?
«Difficilissima, la peggiore di tutte quelle fatte fin qui».
Per via di quel comunicato letto in diretta il giorno dopo la finale di Sanremo?
«Sì. Ci sono rimasta molto male, ne ho sofferto tantissimo. Pensi che dopo Sanremo volevo andare a EuroDisney, a Parigi, con mio nipote e mia nuora. Avevo già prenotato tutto e all’ufficio stampa avevo solo chiesto i pass per saltare le file chilometriche, ma prima di partire mi hanno chiamato per dirmi che me li avrebbero dati ma non dovevo pubblicare sul mio profilo Instagram nostre foto scattate nel parco… È la cosa che mi ha ferita di più, infatti alla fine abbiamo rinunciato e siamo andati all’Acquario di Genova, che consiglio a tutti perché è un posto magico. Meglio così».
Lo rileggerebbe quel comunicato dell’azienda?
«No. Io lo lessi praticamente in diretta, ne ignoravo il contenuto».
Alla fine, comunque, condurrà Domenica In anche l’anno prossimo, vero?
«Sì. L’ad Roberto Sergio, che è un amico a cui voglio molto bene, mi ha chiesto fortemente di rimanere, anche se devo ancora firmare il contratto. Quelli che si erano già messi in fila, e sono tanti, devono aspettare ancora (ride, ndr)».
Chi sono?
«Con il… piffero che faccio quei nomi (ride, ndr). Di Domenica In posso solo dire che in fondo è il mio tallone d’Achille. È più forte di me, ogni anno dico che è l’ultimo ma non riesco a mollare. Stavolta pensavo davvero fosse l’ultimo perché voglio godermi di più mio marito, la mia famiglia, la mia casa di Santo Domingo».
Quando Angelo Mellone, il responsabile del Day Time della Rai, disse che “c’erano dubbi” su di lei e che Domenica In resisteva ma doveva essere “ripensata”, si scatenò un putiferio a tal punto che la Rai prese le distanze da Mellone definendo “parole in libertà” quelle che lui aveva usato in un’intervista a Repubblica. Si disse che lei non apprezzò: conferma?
«No. Era un normale ragionamento da dirigente e lui sapeva che non volevo continuare, quindi non ci fu alcun problema. Gli mandai anche un messaggino di ringraziamento. Con lui ho un buon rapporto, intenso e affettuoso. In fondo è un artista anche lui e quando è scoppiato il casino del comunicato e tutto il resto, mi è stato molto vicino. Altri presunti amici, invece, sono spariti. E io li ho cancellati dalla mia vita».
Di chi parla?
«Ma chissenefrega, perché dar loro spazio? Mi sono sempre stati accanto, invece, Alberto Matano e Fiorello, e mi ha sorpreso la solidarietà di Lilli Gruber, Selvaggia Lucarelli, Michele Santoro, Fabio Fazio, Nicola Porro e Walter Veltroni».
Questa Rai fra le tante che ha visto, come le sembra?
«Come le altre. C’è la politica, al solito, ma io lavoro sempre liberamente. Mai avuto un’imposizione in trent’anni di carriera».
Laura Carafoli, la super manager di Warner Bros Discovery, che nel 2018 le propose la conduzione di Family Masterchef, le ha offerto qualcosa per il Nove?
«No. L’ho anche incontrata di recente al compleanno di Sandro Parenzo, a Milano, e ci siamo salutate con affetto. È brava, ma non mi ha chiesto niente».
Il testimone di Domenica In, quando sarà, a chi vorrebbe darlo?
«Ad Alberto Matano. Lui sarebbe perfetto. E dopo di lui, fra qualche anno, a Stefano De Martino. Anche lui è in gamba».
Qual è stato il momento più emozionante dell’edizione che finisce oggi?
«Difficile scegliere. Mi vengono in mente gli incontri con Don Mazzi e i ragazzi della sua comunità Exodus, ma anche i due con Daniela Di Maggio, la mamma del 24enne musicista Giovanbattista Cutolo, conosciuto da tutti come Giogiò, ucciso senza motivo da un minorenne, la scorsa estate, in una piazza di Napoli. La prima volta venne dopo la tragedia, e la signora Daniela era molto combattiva e forte. La seconda, dopo la condanna dell’assassino di suo figlio, mi è sembrata molto più triste perché consapevole che il suo Giogiò non tornerà più. Una storia terribile».
Domenica In come la cambierà l’anno prossimo?
«Sento il desiderio di non essere più sola, mi piacerebbe dare spazio e possibilità ad altri. Spero di trovare le persone giuste. Mi piace molto un’attrice comica come Barbara Foria, anche perché sto pensando di coinvolgere solo donne. Vedremo. Devo parlarne con Mellone».
A Massimo Giletti nel 2004 diede spazio all’interno di Domenica In affidandogli L’Arena, idea di due suoi autori come Marco Luci e Cesare Lanza: adesso farebbe il bis?
«No. Credo che lui ora voglia fare le prime serate e mi sembra giusto così».
La parabola di Barbara D’Urso che cosa le fa venire in mente? Ha esagerato con il trash?
«A me dispiace molto per tutto quello che sta vivendo. Che piaccia o meno, è una che sa fare il suo mestiere. Sono solidale con lei e mi auguro davvero che possa tornare presto a fare tv da qualche parte».
Per Sanremo è mai stata in partita?
«Si è fatto spesso il mio nome, ma non c’è mai stato niente. Non è per me, dai. Carlo Conti è perfetto».
Uno sfizio da togliersi, un progetto extra, ce l’ha?
«Ce l’ho, ma per parlarne devo aspettare ancora un po’ di tempo».
Altre proposte arrivate in questi mesi?
«Un bel format per una prima serata molto bella. Vorrei fare come Antonella Clerici, che è bravissima e va in tv di giorno e di sera».
Alle Europee per chi vota?
«Non l’ho mai detto e mai lo farò».
Che ne pensa del premier Meloni che si presenta come “stronza” a De Luca?
«A me è piaciuta. Avrei fatto la stessa cosa anch’io. Io sono e voglio continuare a essere come Virna Lisi quando disse: “Ho 70 anni, non voglio tenermi dentro niente e voglio dire sempre quello che penso”».
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