18.05.2025
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Economy

Cementir, salgono i volumi: obiettivi 2024 confermati


Cementir Holding chiude i primi nove mesi del 2024 con «risultati in linea con le aspettative» trainati da volumi in crescita. Numeri che spingono la società a confermare gli obiettivi per l’anno in corso.

«I risultati dei primi nove mesi sono in linea con le nostre aspettative», ha spiegato il presidente e amministratore delegato, Francesco Caltagirone jr commentando i conti approvati ieri dal consiglio di amministrazione della società del Gruppo Caltagirone. E ancora, «dopo alcuni trimestri di contrazione, nel terzo trimestre 2024 emergono segnali di un’inversione di tendenza del mercato in alcune geografie», ha aggiunto l’ad sottolineando la strategia messa in campo. «Stiamo rafforzando la nostra posizione competitiva», ha detto Caltagirone jr, «attraverso iniziative quali: l’investimento sul forno 4 in Belgio, il riavvio della seconda linea in Egitto, l’acquisizione nel calcestruzzo nel Nordic & Baltic, una nuova cava di calcare in Malesia, il riacquisto di gran parte delle minoranze nella nostra controllata Egiziana, per prepararci a cogliere le prossime opportunità di mercato».

LA RESILIENZA
Nel dettaglio, i primi nove mesi dell’anno hanno fotografato volumi venduti di cemento e clinker pari a 8 milioni di tonnellate, in aumento dello 0,6% rispetto al medesimo periodo del 2023. Questo «grazie all’incremento registrato in Turchia e in misura minore in Malesia e Stati Uniti, che ha compensato la riduzione dei volumi nelle altre aree geografiche», ha precisato la società.

I volumi di vendita del calcestruzzo, pari a 3,3 milioni di metri cubi, sono invece aumentati del 4,5%, «trainati dal positivo andamento della Turchia e in misura minore della Svezia e Danimarca, mentre in Norvegia e Belgio si è registrata una flessione dovuta al rallentamento della domanda e alle avverse condizioni climatiche nei primi mesi dell’anno».

I volumi di vendita degli aggregati hanno raggiunto quindi 7,3 milioni di tonnellate, con una crescita del 4,9% grazie soprattutto alla Turchia e al Belgio, mentre sono diminuiti in Svezia e Danimarca.

I ricavi delle vendite e prestazioni del Gruppo, pari a 1.227,3 milioni, sono invece diminuiti del 4,8% rispetto allo stesso periodo del 2023 «a causa del calo dei volumi in alcune regioni ad eccezione di Turchia ed Egitto, dove tuttavia il significativo deprezzamento delle rispettive valute ha determinato una riduzione del risultato in euro», è scritto ancora nella nota diffusa ieri al termine del cda. Si evidenzia infatti che «a cambi costanti 2023 i ricavi sarebbero stati pari a 1.353,6 milioni, in crescita del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente».

Il risultato ante imposte si è attestato a 214,1 milioni, in diminuzione del 13,1%. Al netto delle poste non ricorrenti il risultato ante imposte è diminuito del 7,2%. Mentre la cassa netta al 30 settembre 2024, pari a 79,9 milioni, è in miglioramento di 34,4 milioni.

Poi lo sguardo al futuro. In questo contesto di incertezza macroeconomica, «il Gruppo ritiene di poter confermare gli obiettivi previsti per il 2024 ovvero ricavi in linea con il 2023, pari a circa 1,7 miliardi, un margine operativo lordo pari a circa 385 milioni e una posizione di cassa netta di circa 300 milioni a fine periodo a parità di perimetro, ovvero escludendo le operazioni straordinarie avvenute nel corso del 2024 per un importo di circa 48 milioni.

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