Le elezioni europee nei Paesi baltici hanno visto la parziale conferma dei partiti di governo, favorita da una bassissima partecipazione al voto (37,7% in Estonia, 33,7% in Lettonia e 28,4% in Lituania). In Estonia, il partito di opposizione di centrodestra Isamaa ha raccolto il maggior numero di preferenze (21,5%), seguito dal Partito socialdemocratico (19,3%). Solo terzo, con il 17,9% dei voti, il Partito riformista della premier Kaja Kallas, seguito dai populisti euroscettici di EKRE (14,9%) e dal Partito di centro (12,4%). In Lettonia, al primo posto (25,1%) si è invece confermato Nuova Unità, il partito della prima ministra Evika Silina, seguito dalla formazione di destra Alleanza nazionale (22,08%). Maggiormente distanziati i liberali di Per lo sviluppo della Lettonia (9,36%,), Lista Unita (8,18%), il movimento di centrosinista I Progressisti (7,42%), Prima la Lettonia (6,16%), il Partito socialdemocratico-Armonia (7,14%) e Lettonia al primo posto (6,16%). Le elezioni hanno portato una conferma anche in Lituania dove l’Unione patriottica — Cristiano-democratici della premier Simonyte si è piazzato al primo posto con il 20,9% dei voti. Secondi i socialdemocratici con il 17,64%, seguiti dall’Alleanza del Partito agrario e dei Verdi (8,96%), il Partito della libertà (7,93%), il movimento Per la Lituania dell’ex primo ministro Saulius Skvernelis (5,84%), l’Alleanza elettorale dei polacchi di Lituania (5,67%), la Lega patria e giustizia (5,35%) e la Lega liberale (5,3%). I seggi dei Paesi baltici andranno ad aggiungersi in massima misura a Renew (6) e Ppe (6), seguiti da S&D (5), ECR (4), Verdi/ALE (3) e Identity and Democracy (1), mentre due seggi rimangono ancora non affiliati.
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