In questi giorni roventi di agosto, a toccare picchi impressionanti non sono solo le temperature, ma anche il costo della vita. I prezzi continuano ad aumentare e a confermarlo c’è il rapporto mensile dell’Istat, per cui l’inflazione nel mese di luglio 2025 si è attestata all’1,7% annuo. A crescere sono soprattutto i prezzi dei servizi legati alle vacanze.
Nessuna voce corre quanto i prezzi dei pacchetti vacanza nazionali, con un +16,1% annuo a luglio, il balzo più forte registrato dal 2019, e un +10,3% mensile, dopo un già clamoroso 29,9% dell’anno scorso. Altro capitolo da record sono i voli nazionali: +35,9% su base mensile a luglio, dopo un 2024 che aveva visto prezzi in calo (-15,2%). Tradotto: volare in Italia costa oggi ben oltre un terzo in più rispetto a un anno fa. Meno vistosi ma comunque importanti gli aumenti dei voli a livello europeo (+4,3% tendenziale) e intercontinentali (+14,3%), segno di una dinamica di inflazione stagionale che affligge tutto il settore trasporti.
Crescono poi anche i pezzi dei prodotti alimentari, a +3,2% su base annua. Intanto, il «carrello della spesa», cioè l’insieme dei beni e dei servizi che rappresentano le abitudini d’acquisto dei consumatori, rimane «caldo», con un aumento del +3,2% annuo.
«Si conferma la stangata sulle vacanze estive degli italiani, con tutte le voci legate a viaggi e turismo che segnalano fortissimi rincari rispetto allo scorso anno», afferma il Codacons, secondo cui l’inflazione all’1,7% «equivale a un maggiore esborso pari a +559 euro annui per la famiglia tipo, e +761 euro per un nucleo con due figli». L’associazione guidata da Carlo Rienzi segnala poi aumenti per voli nazionali (+35,9% annuo), europei (+5,5%), traghetti (+10,9%), auto a noleggio (+9,9%), pacchetti vacanze nazionali, case-vacanza, b&b e altre strutture ricettive (+6%), spiagge e piscine (+3,4%), musei e monumenti storici (+4%).
L’Unione nazionale consumatori mette in evidenza che i pacchetti vacanza nazionali segnano +16,1% su mese mentre gli stabilimenti balneari hanno aumentato del 7,3% su giugno. «Per una coppia con due figli, ci sarà un rialzo complessivo del costo della vita pari a 606 euro su base annua, ma di questi ben 356 se ne vanno solo per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche», come spiega il presidente Massimo Dona.
«Una situazione in cui il potere d’acquisto delle famiglie italiane continua a essere eroso — commenta Gabriel Debach, market analyst di eToro — soprattutto nei consumi ad alta frequenza, mentre i beni energetici segnano invece una dinamica ancora deflattiva. Se l’indice generale resta all’1,7%, la realtà sul campo dice altro. L’estate 2025 è la stagione del “caro ombrellone” e dei rincari a doppia cifra sul turismo domestico, con pacchetti vacanza, voli e servizi annessi a guidare la nuova frontiera dell’inflazione — prosegue l’analista -. Un’inflazione che non è più generalizzata, ma si concentra nelle esperienze e nei consumi che definiscono l’estate italiana. E in un Paese che fa del turismo uno dei pilastri della crescita, questi dati pesano più di qualsiasi headline ufficiale».
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