Ormai è diventato uno dei temi dominanti del calcio moderno. Le competizioni continuano ad aumentare (vedi il nuovo format della Champions e il nuovo Mondiale per club che si giocherà in estate) e sembrano ormai essere spariti i momenti di pausa per i giocatori. Adesso il CIES, Centro Internazionale di Studi Sportivi, ha pubblicato un report che ha analizzato più di 62mila giocatori di 40 campionati diversi negli ultimi 12 anni.
Cosa è cambiato?
Rispetto al 2012, infatti, la media di partite in una stagione è aumentato da 22 a 24.2. La media dei minuti giocati di ogni singolo calciatore, invece, è rimasta simile (sui 1.500) grazie all’introduzione delle cinque sostituzioni. Durante le 12 stagioni studiate, inoltre, si nota che l’81,9% del minutaggio arriva dalle leghe nazionali.
Cosa vuol dire tutto questo?
La maggior parte delle partite si svolge all’interno delle strutture dei campionati domestici. Al contrario, le partite organizzate dalle confederazioni rappresentano il 6,9% del totale dei minuti giocati. Le confederazioni organizzano competizioni continentali – vedi la Champions e la Copa Libertadores – che, pur essendo importanti, costituiscono una parte minore del tempo di gioco totale.
Infine, meno dell’1% arriva da partite organizzate dalla Fifa, che comprendono le partite delle Nazionali, come le qualificazioni ai Mondiali e le amichevoli.
Quindi, cosa dobbiamo aspettarci per il futuro?
Secondo le proiezioni per il periodo 2024-2028, che considerano già le nuove competizioni e i nuovi format, i calciatori giocheranno in media un numero leggermente più alto di partite in tutte le competizioni combinate nei prossimi quattro anni, ma l’aumento sarà limitato: da 24,09 partite per giocatore per stagione tra il 2020 e il 2024 a 24,45 partite tra il 2024 e il 2028 (+1,4%). E non sono previsti cambiamenti in termini di minuti giocati.
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