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Bending Spoons, colpo grosso in Olanda: acquistato We transfer


 IO, l’app dell’identità digitale con la Pa, diventata leader a livello globale come sviluppatore di applicazioni IOS in Europa, mette a segno un colpo grosso per compiere un nuovo salto dimensionale e tecnologico. Bending Spoons, la tech milanese, fondata a Copenhagen 11 anni fa da quattro amici, ha concluso l’acquisizione di We transfer, il colosso olandese che gestisce il servizio per il trasferimento di file su Internet, basato sulla tecnologia e l’infrastruttura di S3 di Amazon. Dopo aver appena acquisito Issuu, la nota piattaforma di editoria digitale nata in Danimarca con sede in California con più di un milione di creator e marketer in tutto il mondo, il passo successivo consente a Bending Spoons di portare a cinque la compagna acquisti da inizio 2024 diversificando il business software. 
L’unicorno tech, come vengono chiamate queste realtà che ha un forte insediamento in Usa, e in Italia ha consolidato nome e fama per aver sviluppato Immuni, l’app anti-contagio da Covid nel 2020, beneficia del forte sostegno bancario che finora ha sempre accompagna la sua espansione. 
Entro venerdì le sue banche di riferimento — Intesa Sanpaolo, Bpm e Bnp Paribas — dovrebbero deliberare un finanziamento di 700 milioni, suddiviso in treanche uguali. L’operazione è amortising (le modalità di rimborso avverrà a rate fra capitale e interessi), con durata cinque anni, spread e condizioni di mercato. La linea di credito avrà come garanzia il pegno sulle azioni di We Transfer BV, che è la venditrice del servizio di trasferimento di file pesanti. 
I 700 milioni sono al servizio delle due nuove acquisizione. 
Meno della metà per Issuu, piattaforma di editoria con sede in California, con più di un milione di creator e marketer in tutto il mondo, piattaforma utilizzata per interagire con il pubblico con asset digitali dinamici e consente, tra le altre cose, di rendere sfogliabili i pdf. Per We transfer potrebbero servire circa 450 milioni e comunque se dovesse residuare una parte, verrà utilizzata come cassa.
La società olandese è stata fondata ad Amsterdam nel 2009 da Bas Beerens, Nalden e Rinke Visser. Nella versione base gratuita il servizio permette l’invio di file con un limite massimo di 2 gigabyte al giorno. 
Con l’acquisizione la tech milanese diversifica e rafforza il proprio business e il valore che supera 2,55 miliardi di dollari come è emerso il 24 aprile scorso: davanti al notaio Federico Mottola Lucano di Milano, Bending Spoons holding procedette ad un aumento di capitale di quasi 115 milioni per avviare una riorganizzazione societaria che portà all’integrazione di Bending Spoons Operations. 
L’azienda milanese è un caso altamente positivo di tecnologia globale ed è lanciata verso una ulteriore fase di sviluppo. Alle banche alle quali ha chiesto il nuovo finanziamento, sono stati consegnati documenti da cui risulta l’esplosione di redditività; nel 2025 è previsto un ebitda di 500 milioni.
Tra le app sviluppate e quelle acquisite dalla società meneghina ci sono, inoltre, Splice, uno dei primi editor di video mondiali dal punto di vista dei ricavi, Remini, editor di immagini che sfrutta l’intelligenza artificiale per consentire agli utenti di recuperare e migliorare le foto vecchie e sgranate, ed Evernote, applicazione che permette agli utenti di organizzare idee, progetti e liste di cose da fare.

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