15.05.2025
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Aurora boreale, il lato oscuro del fenomeno che preoccupa gli scienziati. La Nasa lancia l’allarme


È uno dei fenomeni atmosferici più spettacolari sulla Terra. Per alcuni vederla almeno una volta è il sogno di una vita, ma l’aurora boreale ha un lato oscuro. Dietro quella danza di luci colorate in cielo si nascondono dei pericoli per l’uomo e le infrastrutture da lui costruite. 

Questo è ciò che hanno scoperto gli scienziati della Nasa scrivendone su “Frontiers in Astronomy and Space Sciences”.  Da tempo diversi studi hanno dimostrato che la rete elettrica terrestre e i satelliti risentono delle grandi tempeste geomagnetiche, ma ora ad esserne vittime sono anche i gasdotti e i cavi sottomarini. L’aurora boreale sta riducendo la vita delle condutture che forniscono riscaldamento e elettricità in tutto il mondo.

Più è intensa e più il rischio è alto, ma anche le più deboli non sono da sottovalutare.

Il dott. Denny Oliveira del Goddard Space Flight Centre della Nasa ha spiegato: «Le aurore e le correnti geomagnetiche sono causate da fattori meteorologici spaziali simili. L’aurora è un avvertimento visivo che indica che le correnti elettriche nello spazio possono generare altre correnti indotte geomagnetiche sulla superficie terrestre».

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Cosa fare secondo gli scienziati

L’ultima tempesta geomagnetica intensa si è verificata a maggio. Anche nei posti più impensabili della Terra i più fortunati sono riusciti a vederla, ma c’è poco da gioire. Gli scienziati l’hanno definita la più forte degli ultimi due decenni.

Al 1989 risale l’ultimo grave evento ricordato da Oliveira: «A seguito di una grave tempesta geomagnetica il sistema Hydro-Quebec in Canada è stato chiuso quasi per nove ore lasciando senza elettricità milioni di persone».

Si potrebbe però far fronte ai prossimi eventi. Gli scienziati hanno spiegato che le scosse interplanetarie frontali sono più pericolose rispetto a quelle laterali e prevederne l’angolazione a due ore dall’impatto con la Terra consentirebbe di proteggere le infrastrutture più vulnerabili.

La Nasa ha esortato le aziende elettriche a rendere accessibili i propri dati così da permettere agli scienziati di studiarli, poiché troppo pochi quelli al momento in loro possesso, registrati solo a Mäntsälä in Finlandia.

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Cos’è l’aurora boreale, dove e quando vederla

A vederla in cielo sembra l’opera di un pittore, ma in realtà l’aurora boreale (o australe a secondo dell’emisfero) è causata secondo la Nasa da due principali fattori. Il primo riguarda le espulsioni di massa coronale causate da brillamenti solari che raggiungono il campo terrestre rendendo il fenomeno particolarmente vivido. Quando queste particelle incontrano il campo magnetico terrestre provocano giochi di luce e colori mozzafiato. Anche gli shock interplanetari possono causarle. Noti anche come impulsi di pressione del vento solare, possono comprimere il campo terrestre dando luogo a questo fenomeno.

I colori dipendono dai gas presenti nell’atmosfera, dal loro stato elettrico e dall’energia delle particelle. L’ossigeno atomico è responsabile del rosso, l’ossigeno molecolare del verde e l’azoto del blu. Le cosiddette luci del Nord possono essere avvistate nel cosiddetto ovale aurorale dell’emisfero settentrionale, un’area a forma di anello entro un raggio di circa 2.500 chilometri dal polo magnetico terrestre. I paesi dove recarsi sono quindi Groenlandia, Islanda, Alaska, Canada del Nord, Russia, Norvegia, Svezia e Finlandia. Primavera e autunno sono i periodi migliori in cui più facilmente si possono avvistare.

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