Al rientro dalle vacanze le famiglie, già colpite da rincari estivi, dovranno affrontare un’altra stangata: quella del caro libri scolastici. Secondo un report dell’associazione dei consumatori Adoc quest’anno per i libri di testo e il kit scolastico si arriverà a spendere fino a oltre 700 euro a figlio. Una cifra record, del 5% più alta rispetto ai massimi dell’anno scolastico 2024/2025. Rincari che si sommano a quanto registrato dall’Antitrust, che sta portando avanti da un anno un’apposita indagine sul fenomeno. In un’analisi pubblicata nell’ultimo bollettino settimanale dell’Agcm si legge che dal 2019 a oggi si sono registrati aumenti medi di circa il 4% per l’intero ciclo scolastico delle medie e di oltre il 5% per le superiori. Nello stesso periodo, ogni anno, ogni dieci libri in media uno è stato ripubblicato con una nuova edizione, magari apportando modifiche non significative, anche per responsabilità di indicazioni nazionali cambiate più volte.
Percentuale che sale al 35% per i primi anni delle medie e delle superiori. Contemporaneamente l’Authority ha registrato l’utilizzo da parte degli editori di piattaforme proprietarie per i testi digitali e limiti di fruizione delle risorse digitali, ma anche sconti limitati e alcuni ostacoli al mercato dell’usato. Per questo l’Antitrust ha aperto la fase finale dell’indagine conoscitiva, chiedendo chiarimenti alle case editrici. Entro fine settembre dovranno mandare le loro osservazioni, poi eventuali decisioni potranno essere prese entro fine anno. Sul tavolo c’è anche l’opzione di infliggere multe milionarie.
Le cifre
Più precisamente quest’anno, secondo le stime dell’Adoc, il costo medio dei libri per la scuola media (al primo anno) si attesta a 355,23 euro, mentre per le scuole superiori (sempre al primo anno) si prevede un costo medio di 552,69 euro. A queste voci si aggiunge il costo del kit scuola, dagli astucci ai diari, stimato in 132,30 euro. Si arriva così a spendere rispettivamente 487,53 e ben 685 euro. Bisogna poi conteggiare i costi per i dizionari specifici, come quelli di latino e greco, indispensabili per alcuni indirizzi di studio (a partire dai licei classici e scientifici). Un dizionario di latino può costare tra i 75 e i 100 euro, mentre uno di greco tra i 100 e i 133 euro. Considerando solo i libri di testo durante gli interi cicli scolastici si arrivano poi a pagare fino a 662 euro a figlio per i tre anni delle scuole medie e fino a 1.862 euro per i cinque delle scuole superiori. In tutto, in otto anni, fanno oltre 2.500 euro a figlio. «I prezzi dei libri di testo — secondo la presidente di Adoc, Anna Rea — continuano a crescere, mettendo a dura prova i bilanci familiari, soprattutto quelli delle fasce meno abbienti e sempre più genitori sono costretti a barcamenarsi tra gruppi WhatsApp, chat di quartiere e mercatini dell’usato nel tentativo di recuperare libri scolastici usati a prezzi accessibili». Il carovita, aggiunge «non deve mettere a rischio il diritto allo studio: gli sforzi compiuti da Stato, Regioni e Comuni con bonus e agevolazioni sono importanti, ma spesso insufficienti». In effetti diversi Comuni e Regioni offrono buoni libro, voucher digitali o rimborsi per l’acquisto di libri scolastici, destinati soprattutto a famiglie con basso reddito (spesso con un Isee massimo di 15mila euro).
Le risorse
Le risorse arrivano da un fondo statale per l’acquisto di libri di testo, passato dai 133 milioni di euro originari a 137 milioni per il 2024-2025 e a 139 milioni per il prossimo biennio. C’è poi una legge nazionale che dovrebbe favorire sconti fino al 15%, ma come segnalato dall’Antitrust è poco applicata. Per chi le riceve si possono quindi utilizzare per acquistare i testi la Carta Cultura e la Carta del Merito (per i maggiorenni, entrambe da 500 euro una tantum: la prima con limite Isee entro i 35mila euro e la seconda per chi prende il massimo dei voti all’esame di maturità).
L’Adoc chiede quindi al governo di fare uno sforzo in più, estendendo la detrazione fiscale al 19% in dichiarazione dei redditi anche ai libri scolastici. Una misura che il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha detto di star valutando per la prossima Manovra. Secondo l’Adoc serve poi varare una serie di provvedimenti per sostenere le biblioteche solidali (dove i testi possono essere presi in prestito gratuitamente o a costi simbolici), ma anche lo sharing e il riuso. «È necessario infine — conclude Rea — uno sforzo da parte di tutte le case editrici: mostrino responsabilità sociale evitando di rivedere al rialzo i listini: il costo dell’educazione non può diventare un privilegio».
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