Amadeus esprime le sue perplessità e opinioni ai microfoni di RTL 102.5. Nell’intervista il conduttore parla della sua carriera e si apre a riflessioni sull’andamento dei suoi nuovi programmi sul Nove.
L’intervista
Lo share, gli ascolti, la fedeltà del pubblico ai suoi programmi tardano ad arrivare per i suoi nuovi programmi, ma Amadeus non sembra preoccupato. Esperto veterano della TV con quattro Festival di Sanremo alle spalle da 70mila euro a puntata, analizza l’andamento delle sue trasmissioni dopo il passaggio dalla Rai al Nove: «Gli ascolti bassi sul Nove? È un canale ambizioso, sta diventando generalista e ci vuole del tempo per abituare il pubblico». Risponde così a una domanda sugli ascolti non esaltanti del suo nuovo Chissà chi è. «Se mi sposto con un programma conosciuto, ci vuole pazienza perché lo spettatore deve avere l’abitudine a trovarti. La gente ha le sue abitudini, e lo sapevo. In conferenza stampa avevo detto: ‘spero di partire dal 3%’ e questo è stato. Ci vuole solo pazienza». «Prima di lasciare la Rai ci ho messo un paio di mesi, riflettendoci giorno e notte». A dirlo è Amadeus, nella puntata speciale di ‘Password’ con Nicoletta De Ponti e La Ceci su RTL102.5 in onda dalle 17 alle 19. «Sono una persona pragmatica, e la proposta di Discovery è arrivata dopo Sanremo -rivela il conduttore ed ex direttore artistico del festival — Il mio contratto con la Rai scadeva il 31 agosto, ecco perché non ho potuto pensare a progetti nuovi. È chiaro che l’eventuale rinnovo mi sarebbe stato proposto intorno ad aprile o maggio, e quindi dovevo dare una risposta. Marzo e aprile sono stati mesi importanti: quando fai una scelta di vita così non la prendi alla leggera». Le proposte, «sia in termini economici che di durata, erano identiche -dice Amadeus a Rtl102.5- Non sono Cristiano Ronaldo che va in Arabia! Ho una visione delle situazioni, ma non ho una sfera magica. Però, se sento che devo fare qualcosa, la faccio. In tutta la mia vita ho dato ascolto all’istinto: qualche volta ho sbagliato, ma quasi sempre mi ha portato sulla strada giusta. Ognuno di noi fa un mestiere – radio, tv, musica – e non può essere sempre ripetitivo. Si può cercare una comfort zone, ma dentro di me tendo ad essere irrequieto». «Colapesce e Dimartino si prendono una pausa? Speriamo che non si separino, perché stanno benissimo insieme. Poi, ognuno nella sua vita, anche artistica, fa ciò che vuole. Tutti hanno il diritto di dispiacersi o di dire che non sono d’accordo, come si può fare in un Paese libero, ma Colapesce e Dimartino potranno fare ciò che vogliono, no? È chiaro che anch’io spero di vederli ancora insieme, ma se decidessero di separarsi, significa che sono felici così», continua Amadeus.
Chissa chi è
In ogni puntata di «Chissà chi è», in onda dal lunedì al sabato alle 20:30, una coppia di concorrenti — legati da un rapporto di parentela o affettivo — mette alla prova le proprie capacità di osservazione, intuito e investigazione per vincere un montepremi che può arrivare fino a 200.000 euro.
La sfida inizia con la presentazione del «parente misterioso», che i concorrenti dovranno identificare tra 8 identità svelate progressivamente. Il gioco prosegue con l’abbinamento di ogni identità a una delle 8 attività proposte sul tabellone. Ogni abbinamento corretto aumenta il montepremi, ma i concorrenti devono fare attenzione agli imprevisti, che possono far perdere tutto quanto accumulato. Dopo l’abbinamento, il parente misterioso rientra in studio per il gioco finale. La coppia riceve alcune informazioni, come il grado di parentela, e deve identificare chi tra le 8 identità è il vero familiare. Possono decidere se rispondere subito e vincere il montepremi, o utilizzare degli aiuti, che però riducono la somma accumulata.
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