E’ partita la nuova missione in Italia del Financial Sector Assessment Program (FSAP), l’esercizio del Fondo Monetario (FMI). Lunedì 3 è atterrata a Roma, secondo quanto risulta al Messaggero , una delegazione di 7 ispettori guidati dal capo divisione Naomi Griffin, del Programma di valutazione del settore finanziario: compirà un check up di autovalutazione del sistema del mercato dei capitali. Focus sulla resilienza del comparto, la qualità del quadro normativo e di vigilanza, della cybersecurity, della capacità di gestire e risolvere le crisi finanziarie. Gli ispettori faranno la spola soprattutto tra Mef, Bankitalia, Consob, Ivass. Concluderò il lavoro il 18 novembre.
Come sempre, la missione è stata preceduta da uno scambio di raccolta di informazioni per conoscere le prassi delle Authority sui temi investigati. L’ultima visita è avvenuta a metà 2020, FMI stimò una contrazione dell’economia del 9,1% causa Covid. Adesso gli uomini di Washington si muovono in un contesto ribaltato, tre settimane fa, in un report hanno messo per iscritto: «Dall’Italia sul deficit ci sono risultati fantastici». Nei giorni scorsi Christine Lagarde ha detto di essere «rimasta colpita dallo sviluppo economico e dalla gestione delle finanze pubbliche».
Il piano di incontri si concentrerà su appuntamenti con i grandi banchieri, autorità istituzionali, Abi, qualche studio legale, società di consulenze. I grandi istituti hanno appena incassato la promozione della Bce sull’esame Srep, che ha accertato un indice patrimoniale di gran lunga superiore a quello minimo richiesto e hanno chiuso i nove mesi con risultati lusinghieri.
L’Italia esce da un anno di promozioni del rating che hanno cambiato il paradigma di un Paese diventato un fiore all’occhiello dell’Europa — non a caso sta uscendo dalla procedura di infrazione — mentre poco tempo fa era vissuto come il grande malato. Tutto merito della politica economica: i vari upgrade ottenuti da ottobre 2024 da Fitch, Dbrs, Scope, Moody’s hanno fatto risalire la fiducia, come dimostra il termometro dello spread: ieri a 75 punti.
Un altro fattore di novità che sarà essenziale nel giudizio di Fmi è rappresentato dal rientro in Italia da Lussemburgo e Irlanda di circa 200 miliardi di bond emessi dalle grandi società. Ci sono le premesse per un Rapporto, atteso nel 2026, con esito positivo.
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