22.05.2025
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Politics

altrimenti hanno il sapore di un’estorsione». E lo attacca sul ritorno in Rai


Il caso delle dimissioni di Gennaro Sangiuliano, Maria Rosaria Boccia parla ancora: «Genny non mi ha ancora chiesto scusa e continua a minacciare una denuncia. Le denunce non si minacciano, si fanno, e queste continue minacce hanno il sapore di un’estorsione». Lo scrive su Instagram.

Boccia, la strategia per attirare brand. Pirrone: «Ha un’agenda setting, ecco cosa c’è dietro il boom di follower»

E ancora: «Mi chiedo: una persona che si è dimessa da Ministro e ha detto tante bugie può tornare a lavorare nel servizio pubblico televisivo? Può chi manipola la verità lavorare per la tv di Stato, per di più in ruoli di comando? P.s.

Hai fame di verità o di soldi?».

L’ex ministro verso il ritorno in Rai

Una giornata «off», lontano dal clamore delle polemiche, dallo stillicidio delle stories e degli screenshot su Instagram, dalle pressioni politiche e mediatiche: i primi giorni da ex ministro di Gennaro Sangiuliano sono all’insegna della ricerca di un po’ di serenità, dopo che il ciclone Boccia ha travolto la sua carriera ma anche la sua vita privata. «Io ho bisogno di tranquillità personale, di stare accanto a mia moglie che amo», ha sottolineato lo stesso Sangiuliano nella lettera di dimissioni alla premier Meloni, pur senza arretrare rispetto alla volontà di «agire in tutte le sedi legali contro chi mi ha procurato questo danno». I contatti con il suo legale di fiducia Salvatore Sica, al lavoro per mettere a punto la denuncia contro l’imprenditrice di Pompei che per qualche giorno ha tenuto sotto scacco il governo, sono costanti. Ma per il resto l’agenda è all’insegna del ‘detox’, anche dal telefonino, anche dai social dove le intestazioni degli account recitano ormai «giornalista, scrittore e docente universitario.

Ex direttore del Tg2, ex ministro della Cultura»: l’ultimo post è il video di venerdì sera, mentre Sangiuliano attraversa il corridoio della sede del Collegio Romano accompagnato dagli applausi dei dipendenti. Quanto al futuro, l’affaire Boccia sembra aver eroso le possibilità di una candidatura dell’ex ministro alle Regionali 2025 nel centrodestra. La prospettiva, come spiega lo stesso Sangiuliano in un colloquio con Il Messaggero, è il rientro in Rai, azienda di cui è dipendente in aspettativa non retribuita da quando, da direttore del Tg2, a ottobre 2022 ha accettato l’invito di Meloni a entrare nell’esecutivo. «Certo che ci tornerò. Come hanno fatto Marrazzo, Badaloni e tanti altri che presero aspettativa per impegnarsi in politica. Sono un dipendente Rai a tempo indeterminato. Tornerò al mio lavoro e nell’azienda dove sono cresciuto. Ma non voglio un posto di rilievo», sottolinea. Tra i precedenti, anche quelli di Fabrizio Del Noce (deputato per Forza Italia dal 1994 al 1996) e Michele Santoro (eurodeputato eletto nella lista Uniti per l’Ulivo nel 2004, incarico da cui si dimise nell’ottobre 2005).

Ipotesi direzione del TgR

L’ipotesi che circola nei rumors di queste ore sarebbe quella di affidare a Sangiuliano la direzione della TgR, oggi guidata da Alessandro Casarin, che ha un mandato in scadenza a novembre ed è candidato a entrare nel nuovo cda con il sostegno della Lega. In ballo ci sono però le ragioni di opportunità che un ex ministro vada a dirigere una testata e soprattutto la necessità che si sblocchi l’impasse sulle nomine, rimaste al palo anche per il mancato dialogo con l’opposizione, indispensabile per il voto di ratifica sul presidente. Un vertice di maggioranza potrebbe tenersi a inizio settimana, anche perché giovedì in calendario al Senato c’è il voto per i membri del Cda. Intanto martedì si riunirà l’ufficio di presidenza della Vigilanza: sul tavolo, l’intervista dell’ex ministro al Tg1 sul caso Boccia.

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