28.08.2025
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Sports

Alessandra Mao bronzo a 14 anni nei 200 stile libero, spicca anche D’Ambrosio


C’è un re nell’acqua azzurra ai mondiali juniores di nuoto appena conclusi a Otopeni in Romania. E c’è una principessa azzurra, che di solito non ha posto nelle favole. Il re è Carlos D’Ambrosio, sette medaglie in sette gare, due oggi e la più bella: quella d’oro dei 100 stile libero. La principessa è Alessandra Mao, che ha 14 anni, e dunque il minimo concesso, ha conquistato il bronzo nei 200 stile libero, che fu l’acqua di Federica Pellegrini e che, nuotando in 1:57.00, non solo ha migliorato il record italiano ragazze che già era suo con 1:58.86 ma proprio alla Divina ha tolto il primato italiano della categoria d’età maggiore, gli juniores: Federica aveva nuotato la semifinale di Atene 2004 (dove poi fu d’argento) in 1:58.02 e da allora era il record italiano juniores. La Mao lo ha migliorato di più di un secondo e con due anni di meno! E adesso la Mao è la seconda performer di sempre nella specialità, nella quale più veloce di lei ha nuotato solo Fede, ma da “grande”…

CARLOS AMMAZZASETTE

D’Ambrosio, un misto di Napoli (papà e prime sguazzate al CC Posillipo)), Cuba (mamma) e Veneto (dove è da qualche anno e si allena) ha fatto gli straordinari. Baffetto in bella vista per unirsi ai ragazzi della staffetta che ne hanno fatto un distintivo, Carlos non ha accusato stanchezza pure se aveva alle spalle i mondiali dei grandi di tre settimane fa, con tanto di medaglia di staffetta e record italiano assoluto nei 200 stile.

E’ arrivato all’ultimo giorno di Otopeni con cinque medaglie già prese, s’è presentato ai blocchi dei 100 stile ed è finito primo in 47.88, unico capace di nuotare sotto i 48. “E adesso verso i 47” ha detto “ma ci penserò da settembre”, pur lasciandosi andare a scongiuri (solo le corna…) a domanda sul futuro. Ha avuto poco tempo per pensare alla gara individuale: lo aspettava l’ultima frazione della 4×100 mista uomini a chiusura di programma maschile. Qui ha preso il cambio al quinto posto e con “un cento” strepitoso, 47.27, il più veloce degli otto, ha trascinato i suoi “compari di quartetto” (Del Signore, dorso, 54.65, Garzia, rana, 1:01.25, Ceolin, farfalla, 52.69) al bronzo del totale di 3:35.86, tempo più alto solo del Giappone, 3:35.00 e della Gran Bretagna, 3:35.02.

Una doppietta oro argento alla McFratm-De Bruyne per parlare la lingua del suo amatissimo Napoli.

PURE DEL SIGNORE RADDOPPIA

Anche Daniele Del Signore vale per due, anzi per quattro. Il dorsista nato a Genzano ha raddoppiato le sue medaglie oggi, conquistando l’argento nella gara individuale dei 200 (1:57.99 contro l’1:56.19 dell’irlandese Shortt) e poi aprendo la staffetta mista del bronzo.

NUMERI D’ITALIA

Tre ori, due argenti e sette bronzi sono il bottino dell’Italia che, nel medagliere ha davanti solo le “strapotenze”, come gli Stati Uniti, la Russia il Giappone e, per questioni di argenti, la Gran Bretagna. Però nella classifica a punti, quella che considera gli otto finalisti in ogni gara, l’Italia scavalca i britannici ed è al quarto posto. Un altro segnale della buona salute del nuoto azzurro viene dal fatto che i nostri ragazzi e ragazze hanno partecipato a tutte le otto finali di staffetta, cosa riuscita soltanto ai russi sotto l’etichetta neutrale. Neanche gli Stati Uniti ce l’hanno fatta.

HA RAGIONE PHELPS

Guardando in casa d’altri, gli Stati Uniti sono stati dominanti, ma solamente in campo femminile, perché in acqua maschile, come denunciato da Michael Phelps, non hanno vinto neppure un oro. In campo maschile si è registrato il grande ritorno dei russi. Ottime performances dai giapponesi e anche dai turchi (tre ori) mentre va segnalato il nome dell’americana Erismann e quello della cinese Yang, la “Ledecky di Wuhan” che ha vinto quattro ori dai 200 ai 1500 passando per i 400 e gli 800 dello stile libero. Cominciano ad affacciarsi anche gli africani, non i soliti sudafricano ma anche quelli del “continente nero”. Un ottimo velocista si è manifestato in più stili il nigeriano di Lagos Adama, che di nome si chiama Abdul Jabbar.


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