11.07.2025
12 Street, Rome City, Italy
Politics

Zelensky dal Papa e al Quirinale: «Negoziati in Vaticano possibili»


«Come stanno andando le cose?» La domanda quasi a bruciapelo rivolta al presidente dell’Ucraina ha aiutato ad andare subito al punto, come del resto è caratteristica di Leone XIV. Gli attacchi si stanno intensificando ed è chiaro che le “cose” non stanno andando per il verso giusto. La pace resta un miraggio. Il Papa ieri mattina con il cuore in mano ha ripetuto al suo ospite di essere pronto in qualsiasi momento ad ospitare sul suo territorio un negoziato tra russi e ucraini, ma su questa proposta (fatta all’inizio della sua missione) grava il “niet” di Putin. Mosca, infatti, pur avendo manifestato giudizi assai favorevoli sul nuovo pontefice ha spiegato che sarebbe quasi impossibile organizzare dei round negoziali nella sede della cattolicità, considerando non eludibile la matrice ortodossa della Federazione Russa.

Alle 13,30 le auto presidenziali provenienti dall’aeroporto di Ciampino sono salite sui Colli Albani dove hanno fatto ingresso nel parco del buen retiro papale dove Zelensky è rimasto per una mezz’ora per poi dirigersi a Roma per il secondo importante impegno della giornata, stavolta con il presidente Mattarella alla vigilia della conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina che si apre stamattina. Il Capo dello Stato gli ha, invece, ribadito il sostegno dell’Italia all’ingresso di Kiev nell’Unione Europea. «Auspico che si aprano presto i negoziati»

BAMBINI

Papa Prevost ha accolto l’ospite con grande calore, facendolo accomodare in un salone, previa veduta mozzafiato sul panorama incantevole del lago — «che posto rilassante» si è lasciato sfuggire Zelensky – e sui meravigliosi giardini all’italiana che si sviluppano per ettari. Le bellezze della natura hanno però lasciato ben presto posto ad argomenti terribili e dolorosi. Zelensky ha sintetizzato il quadro: cittadine distrutte, popolazione sempre più sofferente, giovani che continuano a morire sul fronte, economia in ginocchio. Leone XIV conosce bene tutto questo, si informa attraverso il nunzio apostolico a Kiev e attraverso la Chiesa Greco Cattolica e l’arcivescovo Shevchuck, una sorta di eroe nazionale (ieri sera ricevuto a Palazzo Chigi, in un incontro presieduto dal sottosegretario Mantovano: «Siamo convinti che la “dimensione locale” sarà uno dei pilastri della ripresa economica dell’Ucraina», le sue parole). Più tardi un comunicato vaticano ha riassunto la linea di Prevost: «Il Papa ha riaffermato la disponibilità ad accogliere in Vaticano i Rappresentanti di Russia e Ucraina per i negoziati». Fuori da Villa Barberini, prima di rimettersi in marcia verso il Quirinale, Zelensky si è fermato una manciata di minuti con un gruppo di cronisti. «Sono molto grato a Sua Santità per averci ospitato. E naturalmente per il suo aiuto, con le preghiere, non solo, anche per riavere i nostri bambini, rubati dalla Russia durante questa guerra, affinché tornino dai loro parenti, in Ucraina. Naturalmente vogliamo che questa guerra termini, e contiamo molto che il Vaticano e il Papa possano aiutarci con un luogo di incontro ad alto livello». Il tema dei bambini ucraini trasferiti dai militari in Russia resta uno dei nodi più spinosi e irrisolti. Quasi 20 mila minori mentre per i russi di poche migliaia, tutti trasferiti dalle zone occupate per metterli in salvo. La questione è ferma alla Corte Penale. Papa Leone XIV ha lanciato pubblicamente un appello, così come aveva fatto Francesco, che aveva spedito a Mosca il cardinale Zuppi con scarsi risultati. Il canale vaticano che in questi anni si è però rivelato assai prezioso e attivo è stato per lo scambio dei prigionieri. I russi di recente hanno inviato una lettera a Leone XIV per chiedere il ritorno di 30 cittadini russi prelevati dalla regione russa di Kursk che attualmente sono tenuti in quella ucraina confinante di Sumy.

SPERANZA

Zelensky in un post ha fatto trasparire forti speranze, sia nella conferenza che si apre oggi alla Nuvola, sia nella possibilità di individuare un luogo per svolgere dei seri negoziati, dopo il flop dei colloqui in Turchia. «La proposta di tenere riunioni a livello rimane aperta e del tutto possibile, con l’obiettivo di fermare l’aggressione russa e raggiungere una pace stabile, duratura e genuina. Al momento, solo Mosca continua a respingere questa proposta, poiché ha respinto tutte le altre iniziative di pace». Naturalmente Zelensky ha invitato per l’ennesima volta il Papa a visitare Kiev. L’invito in questi anni è sempre stato declinato anche dal predecessore per non urtare la Chiesa Ortodossa Russa (che considera l’Ucraina un suo territorio canonico). Leone XIV per ora non si è espresso.

QUIRINALE

Altrettanto caloroso e significativo l’incontro con il presidente Sergio Mattarella al Quirinale. «E’ un piacere incontrarla per ribadire l’amicizia che lega Italia e Ucraina e il pieno sostegno del nostro Paese all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina. Con la vicinanza più intensa e concreta, la nostra posizione è e rimane assolutamente ferma» sono state le parole del Capo dello Stato, dicendosi ammirato per «il comportamento del popolo ucraino».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Leave feedback about this

  • Quality
  • Price
  • Service
[an error occurred while processing the directive]