14.05.2025
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«Viviamo nello stesso condominio dove viveva Frizzi. Siamo inseparabili. Anna Marchesini? E’ sempre con noi »


I loro volti rappresentano una idea del Paese che è andata scomparendo: un’Italia solidale, ironica, capace di divertirsi riflettendo su se stessa. Ma, soprattutto, incarnano il valore incrollabile dell’amicizia. Tullio Solenghi e Massimo Lopez tornano insieme sul palcoscenico, riprendendo il discorso lasciato sospeso nel 2020, anno del loro ultimo show. Ed è familiare, il modo con cui si presentano oggi in scena: Dove eravamo rimasti, dal 20 novembre al 1° dicembre al Teatro Olimpico, si annuncia come una conversazione tra due vecchi amici che hanno passato insieme un bel pezzo di vita, dai tempi del Trio (1982-1994) che ha segnato un sodalizio artistico e umano senza pari: dalla scomparsa di Anna Marchesini (2016), Solenghi e Lopez hanno trovato sempre il modo di fare una dedica speciale all’attrice-amica. Anche a distanza di anni, i due attori, che abitano nello stesso palazzo a Monte Mario, si comprendono a volo: «Basta una parola, persino uno sguardo, per capirci» spiegano Massimo Lopez, 72 anni, e Tullio Solenghi, 76, che firmano i testi assieme a Giorgio Cappozzo. In scena, la Jazz Company diretta da Gabriele Comeglio.

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E, dunque, dove eravate rimasti?

S. «Eravamo rimasti a un certo modo di raccontarci che è rimasto sempre lo stesso. Lo spettacolo è composto da vari quadri. Mancando un fil rouge, il quadro successivo viene composto in modo spontaneo».

Dove ci avventuriamo?

L. «Io, sarò Bergoglio che incontra Mattarella, interpretato da Tullio. A un certo punto, vorranno collegarsi con l’aldilà per parlare con due persone che non ci sono più».

A proposito di persone care scomparse, il 19 novembre Anna Marchesini avrebbe compiuto 71 anni. Come la ricorderete?

S. «Anna è sempre presente, non se n’è mai andata. Ma per questo spettacolo abbiamo pensato a una dedica molto particolare che speriamo lei potrà apprezzare».

Tra i vari personaggi, ci sarà Vittorio Sgarbi. Come imitare una persona già eccessiva di suo?

L: «A causa dei suoi eccessi, è stato bloccato nel suo lavoro istituzionale: io lo sblocco. Puntando sul suo lato debole, sul modo di parlare incurante del contesto».

S. «In questo quadro, io sarò il suo sciagurato allievo che gli rovina una lectio magistralis».

Cosa chiedete a voi stessi?

L. «Insieme totalizziamo 148 anni. Siamo consapevoli della nostra età e ci ridiamo sopra».

La nota dominante?

L. «Gli spettatori hanno fame di questo tipo di divertimento, che non vedono più in televisione».

Anche voi avete nostalgia di quell’epoca?

L. «Attendevi il sabato sera per vedere quel varietà che abbinava gioco e spensieratezza. Adesso tutti i giorni, dentro e fuori la tv, vedi stacchetti musicali, balletti, sketches. Anche noi abbiamo limitato la nostra presenza: a parte Tale e quale show e Ballando con le stelle, non siamo più apparsi».

S. « In rete, oggi puoi dire di tutto e di più facendo anche uso dell’intelligenza artificiale».

Quale è la vostra posizione sull’intelligenza artificiale?

S. «Non va demonizzata, nel senso che può essere d’aiuto dal punto di vista medico e scientifico».

L. «Nello spettacolo facciamo riferimento a dispositivi d’uso comune come Alexa e Siri, e tutti possono riconoscersi».

Inseparabili anche nella vita?

L. «Viviamo nello stesso condominio in cui viveva anche Fabrizio Frizzi. Tutte le volte che ho dei problemi, Tullio è presente. Gli tocca ogni tanto anche fare da infermiere».

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