Non accenna a placarsi la bufera sul ministro Gennaro Sangiuliano, anche dopo l’intervista al Tg1 sul caso della nomina ritirata di Maria Rosaria Boccia. La senatrice del Pd, Simona Malpezzi, ha dichiarato: «La tv di stato — pagata dai contribuenti — a disposizione di Sangiuliano che invece di venire in parlamento per il caso Boccia, occupa con l’ok della premier la prima serata Rai. La tv di Stato al servizio del potere: non stanno facendo la storia. Stanno infangando le istituzioni».
Caso Sangiuliano, la reazione delle opposizioni
Il portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, ha affermato: «Il ministro Sangiuliano ha appena dichiarato di aver presentato le dimissioni, ma è stata la premier Meloni a respingerle.
Se ciò fosse confermato, ci troveremmo ancora una volta di fronte a una premier responsabile di questo degrado istituzionale, per la copertura che ha offerto ai suoi ministri coinvolti in situazioni assolutamente indifendibili, sia sul piano politico che per altre questioni». E ha aggiunto: «Penso ai casi di Delmastro e Santanchè. Aspettiamo di sapere se la dottoressa Boccia abbia utilizzato mezzi e servizi dello Stato e a che titolo, e se, come da lei dichiarato, sia venuta a conoscenza delle mappe sulla localizzazione del G7 proposte durante numerose riunioni del ministero. A questo punto, è sempre più forte l’esigenza che sia l’autorità giudiziaria a chiarire questa vicenda».
Il deputato M5S Gaetano Amato, componente della Commissione Cultura alla Camera, ha detto: «Ho sempre avuto un ottimo rapporto con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano al di là delle idee politiche. Ma è una vicenda che mette tutti noi un po’ in imbarazzo. Tra l’altro, la notizia è su tutti i giornali d’Europa».
«Tra pochi giorni ci sarà il G7 Cultura e non vorrei che, a causa di questo caso, venisse trasformato in una farsa: questo è il vero rischio. Una boutade da gossip. Non credo che i Paesi esteri dopo aver letto le notizie che vengono pubblicate in questi giorni, non faranno domande sull’argomento. Sicuramente ci sarà imbarazzo. E io non so se il ministro sarà in imbarazzo».
La cosa più logica, afferma, «è che il ministro, sua sponte, venga in Aula a dimostrare come stanno le cose, senza aspettare mozioni di sfiducia o che vi siano indagini della Procura. Se è tranquillo e sicuro — conclude Amato — venga in Aula e dimostri come stanno le cose e si assuma la responsabilità davanti al Parlamento. E credo che potrebbe anche lui affrontare meglio il G7 dopo aver chiarito alla Camera ciò che sta succedendo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leave feedback about this