11.05.2025
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Sports

«Una delle mie partite più importanti, la formazione la dico domani». E fa un elenco dei rigoristi


Nella serata di domani (ore 21) l’Italia affronterà a Gelsenkirchen la Spagna nella seconda gara del gruppo B. Con i tre punti gli Azzurri sarebbero qualificati agli ottavi di finale con un turno d’anticipo. Nella consueta conferenza stampa della vigilia ha parlato Luciano Spalletti.

LA FORMAZIONE ANTI SPAGNA

«Questa volta la formazione la dico domani perchè anche loro non hanno detto nulla».  

LA GARA PIU’ IMPORTANTE DELLA TUA CARRIERA?

«E’ una della partite piu’ importanti della mia carriera, ma ne ho passate tante e questa è da mettere tra quelle.

Ci sono sempre storie da raccontare e questa è una di quelle partite che può determinare una di queste storie».

LA SPAGNA 

«La spagna è diventata così perchè ha fatto sempre lo stesso calcio ed è riconosciuta perchè ha avuto il coraggio di mantenere nel tempo la stessa idea di calcio. Per arrivare a quei livelli bisogna essere cadenzati nel riproporre sempre la stessa idea di calcio. Con la Croazia la gara l’hanno vinta perchè hanno sempre quel gioco e quel ritmo. Noi dobbiamo mantenere quella voglia matta di fare la partita, contro una delle scuole calcio piu forti al mondo. Non si vogliono avere rimpianti dopo. Naturale che sarà piu difficoltoso rispetto all’Albania. Siamo disposti a sporcarci gli abiti se ce ne fosse bisogno. Dobbiamo riuscire a trovare l’equilibro, non solo a livello tattico. Per quanto mi riguarda il calcio che fa la Spagna mi piace molto e di conseguenza si vanno a prendere delle cose da loro perchè è un calcio offensivo e tengono la palla alta. Noi dobbiamo essere bravi a trovare quel livello in poco tempo e quando non c’è saremo costretti a tirare la palla addosso agli attaccanti. La Spagna ha due ali esterne da uno contro uno e da ribaltamento d’azione. A campo aperto sono micidiali. Non si può giocare in ripartenza e basta.Tenteneremo di andare a fare ugualmente la partita. Bisogna essere bravi a fare i cambi di velocità. Quando si arriva davanti al portiere siamo già a dama, poi bisogna fare anche gol.  Non è un derby, lo sono tutti: sono tutte finali e gare che non mi ricapiteranno più. Noi tenteneremo di rifare la stessa partita fatta con l’Albania. Vogliamo andare a misurarci con una squadra forte come la Spagna, anche per misurare il nostro livello. Se diamo a loro il pallino del gioco se ne esce male». 

LA SPAGNA UNICA CHE GIOCA BENE?

«Ce ne sono molte di nazioni che giocano un calcio bello e propositivo, la Spagna non è l’unica a farlo. Noi dobbiamo fare dei passi in avanti per giocare il calcio spagnolo. 

MORATA E YAMAL

«Morata non è prigo, corre tantissimo. Un calciatore così ti attacca lo spazio dietro la linea tantissime volte. Yamal uguale». 

CHI BATTE EVENTUALI RIGORI

«Credo ci siano tanti rigoristi in grado di farlo: Scamacca, Retegui, Barella, Di Marco, Calafiori, Jorginho. Non ne dico uno solo o due».

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