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Si inasprisce lo scontro tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo per il controllo e la direzione del Movimento 5 Stelle. Dopo le recenti dichiarazioni di Grillo, in cui il fondatore del M5S ha rivendicato il “diritto all’estinzione” del movimento, l’ex premier Conte risponde fermamente, sottolineando che «il Movimento oggi appartiene alla comunità degli iscritti» e non può essere sciolto a discrezione del suo fondatore.
M5S-Grillo, resa dei conti: gli iscritti scaricano Beppe
Conte, intervenuto a margine di un’iniziativa a Cesena, ha rigettato l’idea di una “concessione padronale” sul futuro politico del M5S. «Un padre ha il diritto di dare la vita, non di togliere la vita ai figli» ha dichiarato, richiamando i valori e le aspirazioni degli iscritti che oggi vedono il Movimento come una forza riformista orientata al futuro dell’Italia.
Il duro botta e risposta tra i due rappresenta solo l’ultimo atto di un conflitto per l’anima del Movimento, tra chi cerca di preservare lo spirito originario e chi invece ritiene necessario adattarlo ai cambiamenti politici del Paese.
Le affermazioni di Conte
Il contrasto non si ferma però alla sola struttura del Movimento. Conte ha colto l’occasione per criticare apertamente la manovra economica del governo, esprimendo forte preoccupazione per i “tagli lineari” che potrebbero compromettere servizi essenziali. «Questo è il governo dei tagli», ha affermato, denunciando i rischi per la sanità, la scuola e le pensioni. In particolare, Conte ha criticato l’aumento simbolico di tre euro per le pensioni minime, definendolo «un’elemosina».
Conte: «A Beppe Grillo non rispondo, impegno su processo costituente M5s»
Le parole di Grillo non hanno lasciato indifferenti nemmeno i parlamentari del Movimento, che si sono espressi in difesa della loro appartenenza e del loro impegno nel portare avanti il progetto politico originario, oggi incarnato da Conte e dalla sua leadership. L’ex premier ha avviato una nuova fase costituente per dare al M5S una visione che possa adattarsi ai tempi, puntando su sostenibilità, giustizia sociale e una maggiore centralità dello Stato.
Cosa aveva detto Grillo
Nel suo attacco a Giuseppe Conte, Grillo ha affermato: «rivendico il mio diritto all’estinzione del movimento. Conte si può fare il suo bel partito, Oz e i 22 mandati. Se va da Fassino e si fa fare una profezia può arrivare anche al 15%». Poi ha aggiunto, «ormai il M5S è evaporato ma come tutte le evaporazioni, magari dopo si trasforma in una tromba d’aria. Insomma, un’estinzione che non rappresenterebbe una fine definitiva, ma l’opportunità di concludere un ciclo e iniziarne uno nuovo, tornando ad ispirarsi alle idee che avevano dato vita al partito.
Conte vs Grillo, lo scontro sui 300 mila euro e il futuro del M5S
«Io quando vedo questa bandiera dei 5 Stelle, con davanti il mago di Oz (cioè Conte) che parla di democrazia diretta, mi viene un buco nello stomaco» prosegue Grillo. «Io sono vecchio, posso essere passato di moda, però dentro ci sono ancora delle idee meravigliose, di ripensare anche il mondo, di come sarà il lavoro fra vent’anni, l’artigiano, il pescatore, l’agricoltore, cioè come saranno i mestieri, che tipo di produzione si dovrà fare? Che tipo di energia si dovrà produrre? Come produrla? C’è tutto un mondo da ripensare e noi invece ribadiamo questa politica ormai stramorta».
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