Meloni, energia a prezzi competitivi per l’automotive
Meloni si è espressa anche sul tema del calcolo delle emissioni: «Bisogna insistere per affermare pienamente il principio della neutralità tecnologica perché è il passaggio indispensabile per puntare su vettori energetici alternativi che possano contribuire alla decarbonizzazione. Va rivisto il metodo di calcolo delle emissioni tenendo conto dell’inquinamento prodotto da un veicolo lungo tutto il suo ciclo di vita. E bisogna garantire all’automotive, come a tutti gli altri settori industriali energivori, la possibilità di acquistare energia a prezzi più bassi e competitivi».
«Ma la buona notizia è che siamo sempre meno soli in questa battaglia, come dimostra il fatto che — ha sottolineato — nelle conclusioni dell’ultimo Consiglio europeo siamo riusciti per la prima volta a mettere nero su bianco il principio della neutralità tecnologica, battaglia condotta dall’Italia in prima fila e come dimostra anche il fatto che il nostro ‘non paper’ sull’automotive elaborato dal ministro Urso e promosso dall’Italia insieme alla Repubblica Ceca è oggi sostenuto da altre quindici nazioni europee».
Meloni: «Con il nucleare decarbonizzazione e sovranità economica»
In materia di energia, «sono necessari interventi di lungo periodo: da qui la scelta di riprendere il cammino del nucleare, puntando alle tecnologie più innovative per realizzare mini reattori sicuri e puliti che possano consentirci di avere maggiore sicurezza energetica a costi sensibilmente inferiori agli attuali. Una scelta coraggiosa per centrare gli obiettivi di decarbonizzazione, rafforzando però la sovranità industriale ed economica dell’Italia». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, intervenendo all’Assemblea di Confindustria a Bologna. Meloni ha poi ricordato la nascita di Nuclitalia, la «società che si occuperà dello studio di tecnologie nucleari di nuova generazione, che potrà contare sull’eccellenza di tre grandi realtà del Sistema Italia, che sono Enel, Leonardo e Ansaldo Energia».
Energia, disaccoppiamento del prezzo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili da quello del gas
«Sulla materia energetica, presidente Orsini, voglio dirle che siamo sempre aperti a suggerimenti, idee nuove, proposte serie. È un tema sul quale c’è bisogno della collaborazione di tutte le persone di buona volontà, perché è essenziale per la nostra competitività. La porta del governo su questa materia è e rimane sempre aperta». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, intervenendo all’Assemblea di Confindustria a Bologna, rivolgendosi al presidente degli industriali Emanuele Orsini.
«Uno strumento già disponibile per il disaccoppiamento del prezzo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, da quello del gas, è quello dei contratti pluriennali a prezzo fisso di acquisto di energia prodotta da fonti rinnovabili, dove il corrispettivo viene stabilito tra le parti e riflette i reali costi di produzione per ciascuna tecnologia» ha aggiunto premier.
Tra gli «interventi» con cui accompagnare le risorse stanziate contro il caro-energia, la premier ha inoltre ricordato «l’energy release e il gas release su cui bisogna lavorare: Stiamo dialogando con la Commissione europea».
Meloni: «Procedure più semplici e tempi certi per gli investimenti»
«Sono d’accordo con il presidente Orsini sul fatto che sia necessario rilanciare gli investimenti e prevedere procedure più semplici e tempi certi. Lo dico anche in riferimento al piano Transizione 5.0. Nella sua prima versione era risultata troppo restrittiva. Abbiamo provato a renderla più accessibile, però siamo pronti a ulteriori correttivi se il tiraggio non dovesse essere quello auspicato. Correttivi anche condivisi con voi. Un ragionamento simile vale per Transizione 4.0: il nostro impegno, quello che stiamo tentando di fare, è lavorare con la Commissione Ue per capire, come ho già detto, se vi sia la possibilità, nell’ambito della revisione del Pnrr, di inserire entrambi questi strumenti, semplificandoli». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, intervenendo all’Assemblea di Confindustria a Bologna.
Meloni: «UE rimuova i dazi che si è autoimposta»
«Consideriamo fondamentale, a maggior ragione in un quadro di instabilità dei mercati internazionali, che l’Europa abbia il coraggio di rimuovere quei dazi interni che si è autoimposta in questi anni». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, intervenendo all’Assemblea di Confindustria a Bologna. «Basti questo dato — ha aggiunto -: secondo il Fondo monetario internazionale, il costo medio per vendere un bene tra gli Stati dell’Unione europea equivale a una tariffa di circa il 45%, rispetto al 15% stimato per il commercio interno negli Stati Uniti. Per non parlare dei servizi, dove la tariffa media stimata arriva al 110%: non può essere sostenibile».
E poi ha parlato del rilancio del Mercato Unico europeo: «È una priorità, perché consentirebbe di mettere l’Europa anche a riparo da scelte protezionistiche di altre nazioni». «Anche la Commissione europea ne è consapevole — ha aggiunto -, sta lavorando a un piano d’azione in questa direzione. Come governo siamo pronti a fare la nostra parte. Non possiamo fingere di non vedere come ogni anno oltre 300 miliardi di euro di liquidità europea finiscano in investimenti extra-Ue. È la ragione per la quale consideriamo anche necessario completare rapidamente l’Unione dei mercati di capitale».
Corteo contro Meloni a Bologna
Il corteo composto da una sessantina di attivisti di Cambiare Rotta è partito da pochi minuti dal Parco don Bosco di Bologna per protestare contro il dl Sicurezza. Lo striscione che apre la manifestazione recita «Fuori Meloni da Bologna. Allarme rosso dl sicurezza, riarmo, genocidio». Tanti gli slogan di protesta scanditi dagli attivisti contro la premier. Tra sirene, musica e discorsi di protesta, fumogeni il corteo sta percorrendo le strade del quartiere San Donato, nel tentativo di raggiungere il centro congressi di piazza della Conciliazione o il Tecnopolo Dama, dove era prevista la presenza di Meloni.
Emanuele Orsini: «Il costo energia è un dramma, bisogna agire con urgenza»
«È una situazione insostenibile.
Occorre agire con urgenza» dice dei costi dell’energia il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini che nel chiedere un ‘piano industriale straordinario’ per l’Italia — dall’assemblea annuale di Confindustria — dice: «la componente più urgente è quella dei sovraccosti energetici; È un vero dramma che si compie ogni giorno: per le famiglie, per le imprese e per l’Italia intera». Alla presenza della premier Giorgia Meloni, Orsini ne ricorda le parole (‘Bisogna abbattere il sovraccosto energetico che pesa come un macigno sulla competitività delle imprese italiane. lancio un appello alle opposizioni, lavoriamo insieme per il disaccoppiamento in bolletta tra prezzo del gas e prezzo delle rinnovabili’) e le commenta: «È esattamente quello che chiediamo e ho chiesto da quando sono presidente di Confindustria». Bisogna anche «accelerare il ritorno al nucleare».
Soldi pubblici per caro energia: «Non è la soluzione»
«Il governo è perfettamente consapevole dell’impatto che i costi energetici hanno sulle famiglie e sulle imprese, soprattutto su quelle di piccole e medie dimensioni. E lo sappiamo anche perché dall’inizio di questo governo abbiamo stanziato circa 60 miliardi di euro, l’equivalente di due leggi finanziarie, per cercare di alleviare i costi. È evidente che continuare a cercare di tamponare spendendo soldi pubblici non può essere la soluzione. Per questo abbiamo accompagnato le risorse con diversi interventi, alcuni dei quali rispondono anche alle necessità richiamate proprio dalla Confindustria». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, intervenendo all’Assemblea di Confindustria a Bologna.
Meloni: «Verificare anomalie sul prezzo dell’energia»
Meloni ha parlato anche del costo dell’energia all’assemblea di Confindustri di Bologna: «Rispetto al costo dell’energia, il governo sta «lavorando a un’analisi del funzionamento del mercato italiano per comprendere se eventuali anomalie nella formazione del prezzo unico nazionale possano essere la causa di aumenti ingiustificati, perché sarebbe inaccettabile se ci fossero speculazioni sulla pelle di chi produce e crea occupazione».
«Pensate in grande, io farò lo stesso»
«Questa nazione ha bisogno di fare ancora tanto, ma ha tutte, tutte le carte in regola per invertire la rotta. La prima cosa da fare è crederci, pensate in grande perché io farò lo stesso». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, chiudendo il suo intervento all’Assemblea di Confindustria a Bologna. «Questo governo ha da poco superato il giro di boa della legislatura. Se penso a tutto quello che abbiamo attraversato, ai cambiamenti, alle tantissime cose fatte — ha spiegato Meloni -, mi sembra trascorsa un’eternità. Se penso a quello che vogliamo ancora realizzare, è come se avessimo appena iniziato. Pensiamo in grande, perché l’Italia è grande. In questi anni difficili il Sistema Italia ha dimostrato la sua capacità di reagire anche quando la tempesta sembrava troppo forte. Fuori dai nostri confini c’è una voglia di Italia che troppo spesso siamo gli unici a non vedere. Stanno vedendo che l’Italia sta raddrizzando la rotta, parlano di noi, su alcune materie ci vedono come un punto di riferimento. C’è tanta gente che con noi vuole stringere accordi internazionali e lavorare con noi, per questo giro molto. Il governo c’è, non intende indietreggiare, siamo pronti a continuare su questa strada con coraggio determinazione e anche l’umiltà di chi sa di non avere tutte le risposte».
Il rapporto con gli Usa è fondamentale
«Il rapporto con gli Stati Uniti è fondamentale: per mantenere la forza dell’Occidente, i nostri destini sono interconnessi. Durante la mia visita a Washington ho proposto un incontro a Roma fra Ue e Usa. Un primo incontro è avvenuto il 18 maggio a Palazzo Chigi con Vance e von der Leyen. È stato l’inizio di un dialogo, che l’Italia ha continuato a facilitare anche in questi giorni, che va portato avanti con saggezza e con buon senso e, se posso permettermi, anche con un approccio più politico che burocratico. E non solo sul fronte delle relazioni commerciali, ma su molti ambiti sui quali abbiamo bisogno che Europa e Stati Uniti lavorino nella stessa direzione, nel segno della libertà, della democrazia, dei valori che uniscono le due sponde dell’Atlantico». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, intervenendo all’Assemblea di Confindustria a Bologna.
Con Merz c’è dialogo: «Possiamo ottenere ottimi risultati»
«Confido che molto altro possa cambiare con il nuovo governo tedesco. Con il cancelliere Merz abbiamo cominciato a confrontarci. Se Italia e Germania, le due principali manifatture d’Europa, riescono a collaborare e trovano una piattaforma d’azione, allora ci sono le condizioni per ottenere ottimi risultati». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, intervenendo all’Assemblea di Confindustria a Bologna, parlando della crisi dell’automotive.
Meloni: «Correggere approccio ideologico alla transizione energetica»
«È fondamentale per la competitività dell’intero sistema produttivo europeo avere il coraggio di contestare e correggere un approccio ideologico alla transizione energetica che ha provocato danni enormi senza produrre i vantaggi ambientali decantati». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, intervenendo all’Assemblea di Confindustria a Bologna. «Ha ragione Orsini quando dice che una tecnologia non si cambia per norma: solo chi non aveva mai messo piede in un capannone poteva pensare di farlo, ma è quello che ha fatto l’Europa scegliendo la strada forzata della transizione all’elettrico, le cui filiere sono controllate dalla Cina. Io — ha aggiunto Meloni — ancora oggi non riesco a capire il senso strategico di fare una scelta del genere».
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«Il rilancio del Mercato unico europeo è una priorità, perché consentirebbe di mettere l’Europa anche a riparo da scelte protezionistiche di altre nazioni». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, intervenendo all’Assemblea di Confindustria a Bologna. «Anche la Commissione europea ne è consapevole — ha aggiunto -, sta lavorando a un piano d’azione in questa direzione. Come governo siamo pronti a fare la nostra parte. Non possiamo fingere di non vedere come ogni anno oltre 300 miliardi di euro di liquidità europea finiscano in investimenti extra-Ue. È la ragione per la quale consideriamo anche necessario completare rapidamente l’Unione dei mercati di capitale».
Insieme alla premier Giorgia Meloni, in prima fila all’Assemblea di Confindustria — che per la prima volta si tiene a Bologna — ci sono diversi altri esponenti di governo: la ministra della Ricerca Anna Maria Bernini, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
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