16.08.2025
12 Street, Rome City, Italy
Politics

Ucraina, le garanzie della tregua un assist di Trump a Putin? Dalla fascia di sicurezza allo sbocco sulla costa, ecco quali sono


Tralasciando la retorica dei due presidenti, con Putin che sembra irremovibile e Trump che spiega di voler andare ad ascoltare le posizioni del capo del Cremlino per capire se è possibile arrivare a un accordo sull’Ucraina, in realtà entrambi si presenteranno all’incontro di venerdì con una lista di richieste molto chiare. Sia Trump che Putin avrebbero un piano sui territori dell’Ucraina, nonostante per ora Kiev e l’Europa sembrano frenare su un possibile accordo a due. Se la Russia pretende di annettere Donetsk e Luhansk, oltre alla Crimea, Washington starebbe pensando di creare una fascia di sicurezza che comprenda Odessa, e dia all’Ucraina accesso al mare, ma anche Kherson e la centrale nucleare di Zaporizhzhia, fondamentale per la produzione di energia nel Paese. L’analisi arriva dall’Institute for the Study of War (Isw), un istituto di ricerca di posizioni conservatrici e interventiste in politica estera.

LE AREE

Secondo l’Isw, Trump ha osservato che le forze russe occupano «un territorio di primaria importanza» in Ucraina e che gli Stati Uniti «cercheranno di restituire parte di quel territorio a Kiev». Non ha però specificato quali aree rientrino in questa definizione, limitandosi a dire che la Russia ha conquistato una parte importante della costa e che l’Ucraina controlla soltanto la parte costiera di Odessa. L’Isw ritiene che Trump si riferisca probabilmente alle regioni di Zaporizhzhia e Kherson, considerate le sue allusioni a territori affacciati sul mare o su un fiume. Queste due regioni, infatti, hanno un alto valore economico e strategico: garantiscono un accesso più ampio al Mar Nero e al fiume Dnepr. Per Kiev, l’accesso al Mar Nero è vitale per il proprio mercato di esportazione, soprattutto per i prodotti agricoli e minerari, sui quali Trump ha già avanzato richieste nei mesi scorsi.

Ovviamente ci sono anche enormi difficoltà: i critici temono che questa conversazione, organizzata in fretta, possa finire per favorire Putin, ex agente del Kgb, noto maestro della manipolazione. «Credo che Putin pensi di poter riportare Trump sotto la sua influenza e che le sue abilità maturate nel Kgb gli consentiranno di riuscirci», ha dichiarato John R. Bolton, ex consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, in un’intervista concessa la scorsa settimana a NewsNation. Il leader russo potrebbe inoltre trarre vantaggio dal fatto che Trump, a differenza del suo primo mandato, oggi disponga di pochi consiglieri pronti a contrastare la visione del mondo di Putin. Durante il viaggio a Helsinki, ad esempio, Trump era affiancato da figure note per la loro linea dura verso la Russia, come lo stesso Bolton, l’allora segretario di Stato Mike Pompeo e il segretario alla Difesa Jim Mattis. In questo momento solo il segretario di Stato, Marco Rubio, ha criticato Putin in passato. Questo nonostante negli ultimi mesi, a partire dal secondo mandato di Trump, abbia alleggerito i toni e diminuito le critiche.

Il vertice in Alaska è stato deciso in seguito a un incontro avvenuto la scorsa settimana a Mosca tra Vladimir Putin e Steve Witkoff, inviato speciale di Donald Trump. Imprenditore immobiliare e amico di lunga data dell’ex presidente, Witkoff non aveva alcuna esperienza diplomatica prima di entrare nell’amministrazione. La sua visita ha suscitato polemiche sia per l’assenza di altri rappresentanti statunitensi, sia per il fatto che, al termine del colloquio, avrebbe ripreso quasi alla lettera le argomentazioni del leader del Cremlino. Intanto sembra che Putin si voglia presentare all’incontro del 15 agosto in una posizione di forza: per questo negli ultimi giorni sta cercando di intensificare le azioni militari e conquistare più territori ucraini.

IL VERTICE

Oggi, prima dell’incontro Trump-Putin, il presidente americano dovrebbe partecipare a una riunione convocata dalla Germania con i principali leader europei — tra i quali Italia e Francia — la Gran Bretagna, la Nato e l’Ucraina. Il tentativo del fronte degli alleati è quello di spingere Trump a evitare di cedere alle pressioni di Putin e proporre una pace che garantisca la sicurezza europea e il controllo del territorio da parte dell’Ucraina.


© RIPRODUZIONE RISERVATA


Leave feedback about this

  • Quality
  • Price
  • Service
[an error occurred while processing the directive]