Ancora rallentamenti e disagi sulla rete ferroviaria. I ritardi di circa un’ora e i treni cancellati ieri, soprattutto per problemi sul nodo di Firenze (con persone non autorizzate in prossimità dei binari), sono solo l’ultimo esempio di un agosto bollente per i passeggeri dei treni. Tra l’ondata di turisti da record, che si sommano a pendolari e vacanzieri italiani, e i lavori per ammodernare alcune tra le principali tratte del Paese. I disagi, spiega Trenitalia, sono in qualche modo fisiologici per ammodernare la rete e renderla finalmente efficiente, in linea con i tempi previsti dal Pnrr. Dovrebbero quindi essere superati, almeno quelli principali, nel giro di una ventina di giorni, così da avere un servizio rinnovato.
Di certo una grande sfida, visto che in tutto Rete ferroviaria italiana e Anas hanno aperto 4mila cantieri piccoli, medi e grandi, con 650 opere considerate cruciali per velocizzare il sistema e 30 miliardi in campo tra le risorse del Piano di resilienza e quelle statali per la manutenzione ordinaria e straordinaria. Si interviene per lo più sulla grande velocità, con disagi che proseguiranno fino al 26 agosto coinvolgendo in primis le linee Torino-Milano-Venezia, Milano-Bologna e Roma-Firenze. Si prevedono ritardi fino a due ore e mezza e ovviamente, oltre a Trenitalia, anche Italo ha aggiornato i propri orari. Quanto alle crescenti cancellazioni e rimodulazioni, si possono usare i bus sostitutivi, sperando che le autostrade non siano intasate come negli ultimi giorni da bollino rosso.
LA SPINTA
Il gruppo Fs insiste sulla necessità di lavori non più rinviabili. Sono infatti legati, dicono, a cantieri ordinari e straordinari previsti che tengono conto delle esigenze di pendolari e studenti, con flussi ridotti o del traffico business in naturale contrazione ad agosto. Tanto più che quest’anno c’è da spingere sui lavori del Pnrr. E naturalmente le nuove linee dell’alta velocità finiscono per coinvolgere anche la rete convenzionale, come nel caso della Verona-Vicenza.
In altri paesi europei, ricordano da Fs, per lavori necessari di questa portata si chiudono del tutto le linee ferroviarie. Sono i numeri poi a raccontare la portata degli interventi. Si stima che i 9 miliardi di investimenti di Rfi nel 2024 genereranno un impatto di circa 6 miliardi di valore aggiunto, coinvolgendo 81mila occupati. E i 650 cantieri di peso aperti sono superiori ai 450 di dieci anni fa (quando il valore delle opere era di 6 miliardi).
In ogni caso i viaggiatori pagano pegno. Secondo l’Osservatorio nazionale Federconsumatori diversi disservizi proseguiranno anche a settembre. Considerando la situazione attuale, quindi, la prima regione per ritardi e cancellazioni è la Calabria, seguita da Toscana, Campania, Lazio e Veneto.
«Indubbiamente — spiega Vincenzo De Sensi, docente di crisi d’impresa alla Luiss — questo non è il periodo migliore per i lavori vista l’alta domanda da parte dei passeggeri, ma ci sono le tempistiche stringenti del Pnrr e i cantieri determineranno importanti benefici per l’alta velocità. Bisogna però migliorare ancora la programmazione e la pianificazione degli interventi, anche potenziando le linee su gomma, che possono offrire un servizio efficiente nel Sud Italia». «Proprio nel Mezzogiorno — aggiunge — servono maggiori investimenti e più strutturali, ampliando la rete ferroviaria dove non arriva o dove lo fa con difficoltà e inefficienze. Sarà fondamentale, ad esempio, per Calabria e Sicilia, anche visto il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina».
I RINCARI
C’è poi il nodo prezzi. Secondo un’elaborazione dell’Unione nazionale consumatori sugli ultimi dati dell’Istat, a luglio viaggiare sui treni costava l’8,1% in più rispetto a un anno fa. «Si può risparmiare — spiega Assoutenti – percorrendo le stesse tratte in treno, a patto di essere disposti a viaggiare in qualsiasi orario e ad affrontare cambi e coincidenze, ma anche in questo caso la spesa può lievitare».
Ad esempio chi acquista oggi un biglietto per la tratta Milano-Salerno (andata 24 agosto, ritorno 31 agosto) spende un minimo di 100 euro a passeggero se non ha particolare pretese sugli orari e sulla tipologia di treno, ma può arrivare a sborsare fino a 426 euro scegliendo i collegamenti migliori. Nelle stesse date per il viaggio Milano-Catania il biglietto parte da un minimo di 284,9 euro e arriva a 372 euro. Da 269,7 a 321,9 euro la spesa per la tratta Torino-Reggio Calabria, da 164,25 a 355 euro la Torino -Palermo.
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