21.08.2025
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«Tre giorni fa l’ho visto per l’ultima volta, credeva nei principi etici della vita»


Mara Venier avanza commossa verso il feretro tenendo per mano Katia Ricciarelli poi, dopo un breve raccoglimento davanti a Pippo, accompagna il soprano da Tiziana Baudo che nell’ombra della camera ardente, in piedi accanto a Dina Minna, accoglie i visitatori, un fiume di persone destinato a scorrere ininterrottamente dal mattino presto fino a sera. E tra l’ex moglie e la figlia del conduttore scomparso scatta un interminabile abbraccio accompagnato da qualche lacrima: rimarrà uno dei momenti più toccanti dell’omaggio collettivo che viene tributato in questi giorni al signore della tv.

Tiziana, 55 anni, è la seconda figlia di Baudo che solo nel 2000 riconobbe il primogenito Alessandro nato 63 anni fa dalla relazione con una signora sposata, Mirella Adinolfi. Tiziana è il frutto del primo matrimonio di Pippo con Angela Lippi, durato dal 1970 al 1975. Due figli gemelli di 14 anni, capelli lunghi ricci, ha ereditato dal padre la figura longilinea, il sorriso simpatico e la signorilità. Nonostante il cognome ingombrante si è sempre tenuta lontano dai riflettori. Nella camera ardente veste di nero e indossa occhiali scuri. È stata lei a confezionare il cuscino che copre la bara: una distesa di rose rosse in cui spicca una sola che è tutta blu.

Che significato ha quel fiore diverso dagli altri?

«È un omaggio a papà che ha sempre adorato le rose azzurre, gli sarebbe piaciuto».

Si aspettava che gli italiani riservassero a Pippo tanto affetto?

«Sì, nessuna sorpresa. Papà è stato sempre molto amato sia dai colleghi sia dal pubblico ed è naturale che oggi tutti vogliano rendergli omaggio».

Quando lo ha visto l’ultima volta?

«Tre giorni fa. Anche se vivo a Milano e lui era a Roma abbiamo sempre avuto un rapporto affettuoso, molto intenso».

È vero che lavorava per lui?

«No, non l’ho mai fatto, anche se molti sono convinti che io sia stata la sua assistente o qualcosa di simile. Ho intrapreso invece una carriera radiofonica lavorando per 22 anni a Rtl».

E Pippo l’ha incoraggiata?

«Quando mai. Ha cercato di dissuadermi in ogni modo dall’entrare nello spettacolo».

E perché?

«Mi ripeteva: ”È un mondo di squali”, sperando ardentemente che imboccassi un’altra strada. Ma io non l’ho ascoltato e ho fatto di testa mia».

Che tipo di padre è stato?

«Un padre siciliano. Credeva rigorosamente nei principi etici della vita e ha cercato di inculcarli anche a me. Oggi io provo a fare lo stesso nell’educazione dei miei figli».

Vi vedevate spesso?

«Sì, anche se non vivevo con lui ma con la mamma, Pippo è stato un padre molto presente. Non mi chiedeva direttamente se avessi dei fidanzati ma sapeva tutto della mia vita. Fino all’ultimo ha mantenuto con mia madre un rapporto di affetto e di complicità. Hanno voluto educarmi insieme».

Com’è stata la sua infanzia con il re della televisione italiana?

«Che posso rispondere? È stata meravigliosa. Non dimenticherò mai le estati passate con papà tra la sua villa di Morlupo, alle porte di Roma, e la casa dei nonni in Sicilia. Insieme giocavamo e ci divertivamo tanto, sono stata una bambina fortunata».

E che nonno è stato, il grande Baudo?

«Un nonno molto tenero, innamorato dei nipoti. Di fronte ai miei figli Nicole e Nicholas si scioglieva».

Si arrabbiava facilmente?

«Beh, aveva il suo bel carattere, i suoi puntigli… bastavano anche piccole cose a mandarlo in collera, ma con me non se l’è mai presa. Ha prevalso l’affetto».

E negli ultimi tempi, la televisione la guardava?

«Sì, e non poteva fare a meno di criticare le cose che non gli piacevano».

Perché avete deciso di celebrare i funerali a Militello in Val di Catania?

«Abbiamo assecondato il desiderio di mio padre che ha sempre detto di voler riposare accanto ai genitori nel suo paese d’origine. Ed è giusto così».


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