19.05.2025
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Economy

Tim allarga la missione e apre ai servizi Poste


Tim avvicina il business a quello di Poste per facilitare la creazione di combinazioni strategiche e commerciali. Al cda di venerdì 23, secondo quanto risulta al Messaggero Pietro Labriola porterà la proposta di ampliamento dell’oggetto sociale: oltre all’esercizio di impianti e attrezzature fissi e mobili e altre attività connesse alla telefonia, inseriti saranno l’offerta di servizi assicurativi, bancari, pagamenti digitali ed energia, tutti business svolti da Poste che da febbraio è entrata nel capitale attestandosi oggi al 24,8%.

Il gruppo dei recapiti è la più grande piattaforma integrata e omnicanale di servizi in Italia, attiva in logistica, corrispondenza, pacchi e altri business. Il cda di Tim fisserà da remoto, tramite il rappresentante designato, lo svolgimento dell’assemblea anche per il bilancio del 24 giugno.

L’integrazione dell’oggetto sociale (art 3 dello statuto), deve essere approvata dai soci ei dissenzienti hanno diritto al recesso.

Tim attualmente offre servizi assicurativi online TIMBroker ed è anche attiva in servizi di mobile payment e di rivendita di energia per piccole medie imprese e partite Iva.

Di fatto l’ex monopolista è destinato a diventare distributore di servizi del gruppo guidato da Matteo Del Fante. Dalle prime simulazioni questi servizi nuovi possono fruttare a Tim circa 100 milioni annui di ebitdal, una misura delle prestazioni operative di un’azienda, che include le spese di leasing.

Tra i servizi finanziari, Poste Italiane può vantare una posizione di primo piano per la distribuzione di prodotti finanziari e di risparmio e colloca in esclusiva, per conto di Cdp, i prodotti del risparmio postale, libretti e buoni fruttiferi.

Nei servizi assicurativi di Poste Vita ci sono pacchetti di previdenza integrativa, prodotti di investimento assicurativo e servizi per la tutela della persona e dei propri beni. La business unit Pagamenti e mobile comprende le attività di gestione dei pagamenti e dei servizi di monetica, svolti anche attraverso il network dei punti vendita LIS, nonché dei servizi di telefonia mobile, fissa e luce e gas.

Tim potrebbe accedere ai sistemi di pagamento di Poste, che ha una infrastruttura digitale all’avanguardia e una rete fisica di 64.000 punti di contatto, tra uffici postali e centri convenzionati. Per quanto riguarda i pagamenti mobili e digitali Tim potrà sfruttare PostePay Spa.

ILIADE ALLA FINESTRA

Tra le modifiche dello statuto di Tim, ci sono altre novità, come l’innalzamento dallo 0,5 all’1% del possesso azionario per presentare in assemblea liste per la nomina di consiglieri e sindaci. E per l’elezione è necessario che il candidato raccolga almeno l’1,5%.

Sullo sfondo, c’è Iliad che sembra un’alleanza con la parte Consumer partendo dalla valutazione di un multiplo di 8 volte l’ebitdal contro i 4 di Tim, giudicato però troppo basso, alla luce della netta ripresa dei titolo (ieri ha chiuso a 0,38 euro, + 2,5%) e della promozione da parte di Moody’s.

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