Mentre Jacobs deve ancora tornare in pista e l’altro eroe dei Giochi 2021 Tamberi ha dei dubbi sui Mondiali, esplode il fenomeno Kelly Doualla. Agli Europei under 20 di Tampere, l’Italia giovanile regala magie e meraviglie grazie ai suoi prodigi. Ancora una volta è la Doualla a calamitare l’attenzione. La sprinter 15enne sfreccia in 11.22 e si porta a casa il titolo continentale bissando quello conquistato al Festival Olimpico della Gioventù Europea. Dopo aver corso batteria e semifinale con lo stesso tempo (11.56), Kelly è partita a razzo dalla corsia 6 e si è migliorata in finale andando a sfiorare il personale di 11.21, un crono che già la inserisce al terzo posto tra le donne più veloci d’Italia. E, va ricordato, compirà 16 anni soltanto a novembre. «Speravo tantissimo di poter fare qualcosa di grande e posso dire di esserci riuscita, è quello che mi ero prefissata dall’inizio dell’anno. In pista ero abbastanza tranquilla, sui blocchi c’era un po’ di ansia, ma meglio così perché mi ha aiutato ad andare più forte. Per il futuro voglio andare avanti così, migliorandomi sempre di più», dichiara a caldo l’azzurrina. Dopo la finale Kelly ha liberato un urlo che dalla Finlandia è arrivato fino all’Italia. Che ritrova il successo sei anni dopo Vittoria Fontana (11.40 a Boras nel 2019). Peccato per il centesimo che ha negato ad Alice Pagliarini (quarta con 11.54) di battere l’ucraina Stepaniuk (11.53), bronzo alle spalle della britannica Akande, argento in 11.41.
STELLA
Un fenomeno come Kelly Doualla si è visto di rado. E infatti non c’era mai stata una campionessa europea under 20 così giovane nei 100 metri: 15 anni e 261 giorni. Basterebbe questo per raccontare l’impresa di questa ragazza nata a Pavia da genitori camerunesi, cittadina italiana per “diritto di trasmissione”, che risiede a Sant’Angelo Lodigiano e si allena a San Donato Milanese con Walter Monti. «Ha una potenza naturale infinita, dai 10 ai 30 metri nessuna può starle dietro», aveva ribadito il coach. A inizio anno il suo debordante talento era emerso con il 7”27 sui 60 indoor che era valso il record del mondo under 15, ma pure quello italiano under 16, 18 e addirittura 20. La portacolori del Cus Pro Patria Milano, che studia al liceo delle scienze applicate con curvatura sportiva, sta sbalordendo tutti, non solo i maschi di 16-17 anni che batte negli allenamenti. «Kelly sembra un’adulta, non ha paura di nulla, va sui blocchi, corre e vince», così ieri il presidente federale Stefano Mei, che ha aperto a Kelly le porte della Nazionale maggiore. «Adesso decideranno lei e il suo coach se vogliono fare un’esperienza a livello assoluto e se volesse farla a noi andrebbe bene. Mi riferisco alla staffetta dei Mondiali assoluti di Tokyo. Ma con Kelly non c’è fretta, può durare fino all’Olimpiade di Brisbane 2032 e oltre».
Salti di gioia pure per Erika Saraceni. La capitana della spedizione si è presa la scena nella finale del triplo in cui ha dominato dal primo all’ultimo balzo. In apertura, ha eguagliato il suo record italiano juniores di 14,08 metri; poi, in coda è arrivata fino a 14,24, misura con la quale ha staccato di quasi mezzo metro la seconda classificata – non c’era mai stato un divario così ampio – ed è diventata la settima italiana all time. Sarà felicissimo papà Enrico, detto il “Cobra”, che ha vestito una maglia azzurra in una Coppa Europa nella 4×400. «L’obiettivo era vincere l’oro qui, ma ora spero di andare ai Mondiali», sorride la “cobrina”. C’è poi anche un’altra medaglia in pedana: quella di Daniele Inzoli, argento con 7,69 nel lungo a soli 16 anni. Dietro la crescita di questo ragazzo c’è anche la supervisione di Fabrizio Donato.
GIMBO CI PENSA
Per quanto riguarda Tamberi, il marchigiano ha detto all’Ansa di non essere sicuro di prendere parte alla rassegna iridata (13-21 settembre). «Devo capire se ha senso accelerare per fare i Mondiali oppure se prendermi più tempo e finalizzare il recupero alle prossime tre stagioni che portano a Los Angeles». Agli Assoluti, d’altronde, ha chiuso sconsolato. «Il 2.12 saltato a Caorle è stato scioccante e destabilizzante, adesso voglio capire qual è il mio stato attuale: è una prova con me stesso, perché se la misura è tra 2.10 e 2.20 ci sarà da riflettere». Domani tornerà in pedana ad Heilbronn, in Germania, per una gara aggiunta in questi giorni e che gli servirà da test. Poi, deciderà cosa fare considerando anche che tra poco diventerà padre di una bambina. Per l’altro eroe di Tokyo, Marcell Jacobs, il ritorno in pista è previsto per il 20 agosto a Losanna.
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