In Stellantis entra nel vivo la successione a Carlos Tavares. Nei giorni scorsi John Elkann, primo azionista e presidente del colosso dell’auto che ha preso tutte le deleghe operative dopo l’uscita del manager portoghese, ha confermato che la scelta sarà comunicata entro giugno. Ieri l’agenzia Bloomberg ha inserito al primo posto nella classifica dei papabili Antonio Filosa, napoletano di origine, attualmente a capo delle attività americane e in passato alla guida di quelle brasiliane, cioè il mercato dove Stellantis ha la maggiore quota di mercato.
LA SMENTITA
In tutta risposta il costruttore ha smentito in maniera secca l’indiscrezione attraverso un suo portavoce: «Non è stata presa alcuna decisione. I tempi per la nomina del nuovo Ceo rimangono invariati, il che significa che il processo si concluderà entro la fine di giugno».
Gli esperti del settore non fanno scommesse sul prescelto, ma notano che gli ultimi rumors finiscono sempre per lanciare manager interni e con ruoli operativi e sempre più orientati sul prodotto. Prima di Filosa erano girati per esempio i nomi di Jean-Philippe Imperato, che dopo aver guidato i marchi Peugeot e Alfa Romeo è il “plenipotenziario” di Elkann per le attività europee del gruppo, oppure Maxim Picat il quale segue a livello globale tutta la catena degli approvvigionamenti. Si delinea invece il perimetro sul quale dovrà muoversi il successore di Tavares: nell’intervista a due voci per Le Figaro con Luca de Meo, ceo di Renault, Elkann ha fatto intendere di voler rilanciare la produzione delle utilitarie in Europa per differenziarsi dai colossi tedeschi, Mentre in America c’è da recuperare il terreno perso in termini di immatricolazioni.
L’agenzia di stampa ha anche ricordato che Filosa è entrato in Fiat, è stato uno stretto collaboratore dell’ex amministratore delegato Sergio Marchionne e che — soprattutto — «ha visitato gli stabilimenti statunitensi e incontrato i rivenditori per riparare relazioni che si deteriorarono sotto Tavares».
Guardando ai possibili candidati esterni, Bloomberg ha citato José Muñoz (Hyundai) e Mike Manley, manager anche lui molto vicino a Marchionne e ora ad di AutoNation.
IL GIUDIZIO
Intanto la scelta di Stellantis di congelare le guidance in attesa di calcolare gli effetti dei dazi di Trump e il calo del 9 per cento delle consegne a livello globale nel primo trimestre ha spinto Moody’s ad abbassare il rating a lungo termine da Baa1 a Baa2, confermando quello a breve termine a (P)P-2. L’outlook da negativo, però diventa stabile. Secondo la banca, visto il contesto «sarà più difficile realizzare un recupero significativo degli indicatori di credito, in particolare su margini e flusso di cassa libero». Anche se si guarda con ottimismo ai nuovi modelli e al «solido profilo di liquidità» del gruppo.
Sempre ieri la casa automobilistica ha reso noto che «Fiat Topolino si conferma il quadriciclo elettrico preferito dagli italiani con 652 immatricolazioni nel solo mese di aprile e 1.641 unità nei primi quattro mesi dell’anno».
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