02.06.2025
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Economy

Stellantis, l’ad Filosa riparte da Mirafiori


Antonio Filosa, nuovo amministratore delegato di Stellantis, ha iniziato la visita agli stabilimenti del gruppo come aveva anticipato nella lettera ai dipendenti. Il tour ha avuto fra le primissime tappe l’impianto torinese di Mirafiori, storica sede della Fiat. La scelta è stata apprezzata, sia dalla parte sindacale sia da quella politica, perché letta come segnale di attenzione verso l’Italia. Il manager, che entrerà ufficialmente al comando il 23 giugno dopo l’ok dell’assemblea, si è presentato di buon mattino ai cancelli del grande polo industriale ed ha iniziato la visita accompagnato da Jean-Philippe Imparato, numero uno di Stellantis in Europa. Durante il sopralluogo nei vari reparti, Filosa si è intrattenuto con la forza lavoro confermando un approccio diretto ed empatico. Il giro d’orizzonte è iniziato alle 8 ed ha attraversato il reparto Carrozzeria dove il manager ha avuto modo di vedere le linee della 500 elettrica e quelle, ancora in fase di messa a punto, della 500 ibrida il cui assemblaggio in serie inizierà a novembre. La nuova guida operativa dell’azienda ha anche avuto modo di visionare alcuni esemplari di pre-produzione del nuovo modello. La visita è proseguita nel “Battery Technology Center”, polo avanzato per gli accumulatori, e nell’impianto dedicato alle trasmissioni eDCT che equipaggiano i numerosi modelli ibridi. «Sono rimasto colpito, ma non sorpreso — ha commentato l’ad — abbiamo tutte le possibilità di aprire un nuovo capitolo per la nostra azienda».

L’INDUSTRIA E IL MERCATO

N el pomeriggio il focus si è spostato della parte industriale a quella commerciale e Filosa ha avuto modo di conoscere i vertici del mercato italiano che hanno illustrato il recente andamento delle vendite e le prospettive future. In serata il manager è ripartito per il suo tour che in effetti era già iniziato in precedenza, mercoledì giorno dell’investitura. Filosa aveva cominciato la sua presa di contatto delle realtà operative in Francia con un blitz nella fabbrica Peugeot di Sochaux. Il manager ex Fca aveva avuto l’investitura dallo stesso Tavares quando lo chiamò in Michighan a gestire la Jeep, la vera gallina dalle uova d’oro globale di Stellantis. Filosa è considerato un Marchionne boys anche se i due non hanno lavorato a lungo a stretto contatto. Fu in ogni caso la capacità del manager italo-canadese nel fiutare talenti ad aprire le porte all’ingegnere napoletano nel mondo dei grandi. Sergio conosceva bene Antonio e il suo profilo arguto gli piaceva assai. I ragazzi di Marchionne, in realtà, erano i membri del Gec, il Group Executive Council che lo stesso top manager aveva creato per realizzare l’impresa di rilanciare, unendole, due realtà che avevano visto lo spettro del fallimento. Spesso il Gec si riuniva di festa, da poco dopo l’alba a notte fonda. I membri storici erano Altavilla e Wester, Coda e Ketter, Gorlier e Francois, Palmer e Manley. Nel Gec non c’era Luca de Meo perché aveva lasciato la Fiat per andare in Volkswagen prima dell’era Chrysler. Ma Luca è a tutti gli effetti un Marchionne boys, forse il più noto, per le volte che è stato “sculacciato” da Sergio e poi riabilitato, magari con una promozione. L’uomo forte di Fca in Sudamerica all’epoca era Stefan Ketter, il guru delle fabbriche a cui Marchionne aveva dato l’incarico di realizzare lo stabilimento Jeep di Pernambuco, un compito così importante che a Ketter fu dati anche la responsabilità di tutto il Sudamerica.

LA PROMOZIONE

Nel 2018 l’opera era compiuta e il ceo richiamò l’ingegnere. Il 23 marzo è arrivato l’annuncio: la guida dell’America Latina è affidata a Filosa che diventa coo ed entra nel Gec. Ma il riporto diretto durò poco perché neanche 4 mesi dopo il manager ci lasciò. Sia come sia, i Marchionne boys per eccellenza sono stati tre: Luca de Meo, Michael Manley e Alfredo Altavilla. Gli ultimi due si contesero la successione, tanto che quando Elkann scelse Manley, Altavilla ras segnò le dimissioni. Il dirigente britannico guidò Fca fino alla fusione con Psa, poi fece un passo indietro come prevedevano gli accordi. Il suo nome è tornato in auge per il dopo Tavares, ma la manovra di ritorno, se mai c’è stata, non è andata in porto. Altavilla attualmente è advisor di Byd, il colosso mondiale targato cinese di auto a nuova energia. In effetti, il rapporto tra Sergio e Alfredo fu molto intenso e di lunghissima durata, le aspettative avevano un fondamento.

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