02.06.2025
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Politics

«Starlink è in corsa per il wi-fi sui treni, sperimentazione in corso»


TRENTO A breve si sarà un vero wi-fi, funzionante, sulla tratta dell’Alta Velocità tra Roma e Milano. E questa non è una cattiva notizia, anzi è ottima, considerando le difficoltà dei viaggiatori a lavorare lungo questo tragitto e in prospettiva il servizio satellitare potrà estendersi anche agli altri percorsi. «E’ in corso — spiega Matteo Salvini — una sperimentazione di alcune settimane, per il funzionamento del wi-fi sull’Alta Velocità. Uno dei soggetti interessati a questo intervento per risolvere il problema della cattiva connessione sui treni è Starlink di Elon Musk, ma ce ne sono due».

L’annuncio arriva dal Festival di Trento, organizzato da Gruppo24Ore e Trentino Marketing, e il ministro delle Infrastrutture si conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, come il meglio posizionato nei rapporti con Musk rispetto ai suoi colleghi di governo. Molti dei quali sono sempre più dubbiosi sul ruolo, considerato esondante, del magnate tecno-politico americano e globale. E infatti vengono criticati da Andrea Stroppa, il referente di Musk nel nostro Paese, il quale ce l’ha con il ministro Urso («Dentro l’esecutivo italiano c’è chi blocca tutto») che accusa di aver fermato il progetto previsto dal ddl Space Economy di creare una rete satellitare in caso di emergenza per le comunicazioni della Difesa e delle ambasciate.

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La tavoletta

Comunque sia, ormai è quasi concluso l’accordo tra la società di Musk e Ferrovie dello Stato e Salvini non fa nulla per nasconderlo. Ne parla così: «È vero che una delle mie prime richieste ai vertici di Fs è stata quella di rendere possibile il lavoro e la connessione durante l’intera tratta dell’alta velocità. Ed è vero che Fs, in totale autonomia, ha scelto due soggetti con cui sta sperimentando la copertura satellitare. Uno dei due è Starlink, ma non perché glielo abbia chiesto io, ma perché è uno dei pochissimi soggetti in grado di garantire questo servizio. Leggevo che alcuni parlamentari del Pd mi accusano di fare dei regali a Musk. Se Musk si aspetta che a fargli dei regali sia Salvini, è messo male. Al massimo, può essere il contrario».

Funzionerà così la connettività: la tavoletta di Starlink verrà posizionata sul tetto del vagone, prenderà il segnale satellitare e lo tradurrà in connettività wi-fi. E comunque Salvini con Musk non condivide soltanto l’onda della neo-destra anche estrema (vedi l’appoggio ai nazionalisti nell’est Europa e il supporto elettorale ai tedeschi di Afd poi sconfitti ma neanche tanto dal popolare Merz), ma anche l’esigenza di fare le cose veloci e «richieste dai cittadini».

Tempo fa, il vice-premier si era espresso così: «Se prendiamo i satelliti di Elon Musk, anche qui in Italia finalmente quando telefoneremo in treno non cadrà la linea». E comunque non deve stupire che ci si rivolga a Musk per queste materie. Basti pensare — come ha spiegato l’altro giorno a Trento, il professore Noci, del Politecnico di Milano — che Musk ha 70mila satelliti e l’Europa ne ha mille». Dunque, citofonare ad Elon.

Tra politica e sviluppo

E adesso, «se la sperimentazione di due settimane andrà a buon fine, sarò il primo sostenitore di un accordo con Starlink», incalza Salvini. Il quale non è l’unico che sta lavorando a un accordo per portare i satelliti di Musk in Italia, molto contestato dalle opposizioni e ieri Pd e Avs hanno denunciato un tentativo di «colonizzazione tecnologica americana» da parte di Elon con il favore di Matteo. L’esponente dem, Andrea Casu: «Salvini non agisce da ministro ma da promoter di Space X». Un ragionamento sui satelliti di Starlink lo sta facendo anche il ministero della Difesa, perché il sistema creato da Musk è ritenuto veloce ed efficace. E non si ritiene che possa esserci un rischio sulla sicurezza delle comunicazioni, grazie alla criptazione dei messaggi. Una valutazione è in corso pure al ministero degli Esteri. Un accordo globale, però, è stato bloccato dal ministero per le Imprese e il Made in Italy, guidato da Urso.

L’accordo commerciale di Salvini — e fonti di governo assicurano che Meloni è ovviamente a conoscenza del dossier — ha un evidente risvolto politico. Questo: l’intesa sovranista con Musk, che pure ha rapporti sempre più difficili dentro l’amministrazione americana, rimane un asset per la Lega molto importante e destinato probabilmente a continuare in prossimità delle elezioni del 2027, in cui il padrone dei social può a dir poco rivelarsi utile per il Carroccio.

Quella che invece è più articolata è proprio la vicenda del wi-fi sui treni. L’azienda di Musk darà la connessione al passeggero, mentre l’altra società di cui si parla si occuperà di gestire il personale tecnico di controllo di eventuali avarie e emergenze nel sistema satellitare sui vagoni. In più, il rapporto non è direttamente tra Starlink e Fs. Ma è mediato da una società fornitrice inglese che si chiama Icomera, la quale prende le tecnologie da Musk e le vende a tante società ferroviarie in tutto il mondo, compresa la nostra.

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