Meloni conferma: andrò in Libano
«Sì». Con questa risposta sintetica la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha confermato che andrà in Libano, rispondendo a una domanda dei cronisti se stia valutando la missione mentre lasciava l’Aula della Camera dopo aver consegnato il testo delle comunicazioni in vista del Consiglio europeo.
Meloni: protocollo Albania percorribile con altri Stati extra-Ue
«L’Italia ha dato il buon esempio con la sottoscrizione del Protocollo Italia-Albania, per processare in territorio albanese, ma sotto giurisdizione italiana ed europea, le richieste di asilo. Le due strutture previste dal Protocollo — il centro di Shengjin e il centro di Gjader — sono ora pronte e operative. Ci siamo presi del tempo in più perché tutto fosse fatto nel migliore dei modi, ma siamo molto soddisfatti dei risultati di questo lavoro». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle sue comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo, ringraziando «in particolare i ministri Crosetto, Piantedosi e Nordio, il sottosegretario Mantovano e la nostra Ambasciata in Albania, che hanno seguito passo passo l’attuazione del protocollo». «È una strada nuova, coraggiosa, inedita, ma che rispecchia perfettamente lo spirito europeo e che ha tutte le carte in regola per essere percorsa anche con altre Nazioni extra-Ue — ha aggiunto -. E ringrazio anche il primo ministro Rama e tutto il suo Governo per aver creduto, con noi, nella bontà e nell’efficacia di questa iniziativa».
«Green deal? Approccio disastroso»
«L’approccio ideologico che ha accompagnato la nascita e ha sostenuto finora lo sviluppo del Green Deal europeo ha creato effetti disastrosi. È una posizione che noi abbiamo sostenuto fin dall’inizio, spesso in splendida solitudine, e che oggi, finalmente, è diventata invece patrimonio comune. Perché non è vero che per difendere l’ambiente e la natura l’unica strada percorribile sia quella tracciata da una minoranza palesemente ideologizzata». Così la premier Giorgia Meloni, nel corso delle sue comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo. «Anche i più convinti e integralisti sostenitori di questo approccio si sono resi conto che non ha alcun senso distruggere migliaia di posti di lavoro, smantellare interi segmenti industriali che producono ricchezza e occupazione e condannarsi a nuove dipendenze strategiche, per perseguire obiettivi impossibili da raggiungere» ha sottolineato la presidente del Consiglio, aggiungendo: «Come ho detto mille volte, inseguire la decarbonizzazione al prezzo della deindustrializzazione è, semplicemente, un suicidio. Non c’è nulla di verde in un deserto, e nessuna transizione verde, alla quale guardiamo con favore, è possibile in una economia in ginocchio»
Meloni: l’atteggiamento di Israele è ingiustificabile
«Pur se non si sono registrate vittime o danni ingenti io penso che non si possa considerare accettabile» l’attacco di Israele all’Unifil «ed è la posizione che l’Italia ha assunto con determinazione a tutti livelli: pretendiamo che venga garantita la sicurezza dei nostri soldati sia Unifil sia nella missione bilaterale, che insieme al resto della comunità internazionale hanno contribuito per anni» alla stabilità del confine tra Israele e Libano. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo, sottolineando che «l’atteggiamento delle forze israeliane è del tutto ingiustificato e palese violazione della risoluzione 1701 dell’Onu».
Bisogna «lavorare alla piena applicazione della risoluzione, rafforzando la piena capacità di Unifil e delle forze armate libanesi
Meloni: l’atteggiamento di Israele è ingiustificabile
«Pur se non si sono registrate vittime o danni ingenti io penso che non si possa considerare accettabile l’attacco di Israele all’Unifil ed è la posizione che l’Italia ha assunto con determinazione a tutti livelli: pretendiamo che venga garantita la sicurezza dei nostri soldati sia Unifil sia nella missione bilaterale, che insieme al resto della comunità internazionale hanno contribuito per anni» alla stabilità del confine tra Israele e Libano. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo, sottolineando che «l’atteggiamento delle forze israeliane è del tutto ingiustificato e palese violazione della risoluzione 1701 dell’Onu». Bisogna «lavorare alla piena applicazione della risoluzione, rafforzando la piena capacità di Unifil e delle forze armate libanesi.
Meloni: l’Ue verifichi possibili strumenti di debito comune
«Dovremo essere pronti a verificare la possibilità di nuovi strumenti di debito comune, così come a lavorare per riuscire finalmente a mobilitare adeguatamente il capitale privato». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle sue comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo. «Completare l’Unione dei mercati dei capitali consentirebbe, infatti, ai risparmi europei di diventare investimenti europei — ha aggiunto -. Sappiamo cosa dobbiamo fare, insomma, ma adesso serve farlo. Servono azioni politiche concrete che trasformino le nostre priorità in una ambiziosa strategia industriale europea, per garantire la crescita delle aziende, la protezione dell’industria, la semplificazione del quadro normativo».
Meloni: «Il Consiglio Ue ribadirà il sostegno all’Ucraina»
«Il Consiglio europeo ribadirà il proprio sostegno alla causa ucraina per costruire una pace giusta e duratura e aiutarla a guardare a un futuro di prosperità e di benessere. Difenderla è nell’interesse dell’Italia e dell’Europa». Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo
Meloni: spero ok a Fitto senza distinguo e tentennamenti
«Mi auguro che tutte le forze politiche italiane si facciano parte attiva presso le proprie famiglie politiche europee affinché questo risultato per la nostra nazione possa essere raggiunto rapidamente e senza inciampi». Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo a proposito dell’indicazione di Raffaele Fitto come commissario e vicepresidente della nuova commissione Ue di Ursula von der Leyen. «Ci sono momenti — ha aggiunto — in cui l’interesse nazionale deve prevalere su quello di parte: mi auguro che sia uno di questi senza distinguo e senza tentennamenti».
Meloni: in Ue Fitto farà valere ragioni della flessibilità
«La delega al Pnrr» del commissario Raffaele Fitto, «secondo le indicazioni della presidente dovrà essere esercitata congiuntamente con il commissario Dombrovskis: qualcuno ha letto in questo affiancamento una ipoteca rigorista, ma questa collaborazione di carattere paritario rappresenta piuttosto un’opportunità per il commissario italiano di far valere le ragioni di una necessaria maggiore flessibilità negli investimenti, una posizione storicamente italiana che ha trovato un primo parziale accoglimento nella riforma del Patto di stabilità». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle sue comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo.
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