«Ci auguriamo che la fase conclusiva della trattativa» fra Russia e Ucraina «possa svolgersi in Vaticano. Il Vaticano può essere la sede dell’ultima fase della trattativa». Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo all’evento del Messaggero a villa Miani dal titolo ‘L’Italia si trasforma, una sfida capitale’. «Non dobbiamo bruciare certamente immagine del Papa e ruolo Vaticano, ma può essere quello il luogo dove sugellare la pace. Potrebbe essere Roma l’ultima tappa di questa trattativa», ha spiegato, auspicando quindi che un «annuncio di cessate il fuoco tra Ucraina e Russia possa avvenire in Vaticano».
Le parole del ministro
«Se non c’è alcun passo in avanti saremo costretti a mettere altre sanzioni nei confronti di Putin», ha aggiunto. «Io non sono granché ottimista sulla possibilità di arrivare a un cessate il fuoco in tempi brevi — ha spiegato Tajani — la Russia, lo ripeto, ha un milione di soldati in armi che paga il doppio di quanto paga gli operai.
L’industria è in gran parte riconvertita in industria della difesa, fare macchina indietro per Putin non è cosa facile. Per questo lui continuerà ad insistere perché il suo interesse è quello di continuare a fare la guerra. aldilà che vuole uscire vincitore. Però subisce anche colpi che per l’immagine della Russia non vanno bene: noi pensiamo che se non c’è alcun passo in avanti saremo costretti a mettere altre sanzioni nei confronti di Putin, per costringerlo, avendo meno mezzi, a far fare la macchina indietro che dovrebbe fare con i suoi militari, perché se non ha più i soldi per pagarli, allora deve certamente ridurre l’impegno bellico. E’ una partita a scacchi». «Putin non va sottovalutato», ha concluso il ministro.
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