Baciato dal destino 33 anni dopo. Mike Merino al minuto 119 ha regalato, con un colpo di testa su cross dalla sinistra, la semifinale di Euro 2024 alla Spagna, vittoriosa 2-1 contro la Germania (furiosa per un rigore negato per un fallo di mano in area di Cucurella). Ma cosa c’è di speciale nel gol di Merino? Che suo papà Angel il 15 novembre 1991 aveva segnato nello stesso stadio nel match del suo Osasuna contro lo Stoccarda, valido per il secondo turno di Coppa Uefa. Non solo, Merino ha esultato con un giro intorno alla bandierina come suo papà nel 1991. «Non me ne rendo conto neanche io ancora, è stato un momento unico, un gol al 119’. Ma dietro questo c’è il lavoro collettivo e individuale di tutto il nostro gruppo. Una grande gioia per me e per i miei compagni, una gioia per il lavoro che abbiamo fatto sia stasera che nelle partite precedenti in questa competizione. Il gol della mia vita? Per il momento credo di sì per la sua importanza. All’inizio non ci credevo, ho colpito la palla di testa e l’ho vista mentre entrava. C’era un silenzio incredibile, non sapevo quello che stava succedendo. Ci ho messo un paio di secondi per rendermi conto che avevo segnato», ha detto Merino. Oggi suo papà Angel ha 57 anni e ha legato la propria carriera principalmente all’Osasuna: prima da calciatore (centrocampista) e poi da allenatore, anche se solo delle giovanili e della squadra B.
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