Una tragedia in fondo al mare, che fece il giro del mondo. Era il giugno 2023 e a bordo del sottomarino Titan morirono, durante una spedizione, tutti i cinque passeggeri a bordo: Hamish Harding, 58 anni, Shahzada Dawood, 48 anni, suo figlio Sulaiman Dawood, 19 anni, il pilota della marina francese Paul-Henry Nargeolet e il Ceo di OceanGate, Stockton Rush. Intervistato dalla Bbc, Rory Golden, uno dei testimoni della spedizione, ha raccontato quelle tragiche ore.
Titan: un anno dopo si indaga ancora per capire cos’è successo: dall’implosione al nodo sicurezza, i punti oscuri
Titan, gli ultimi tragici momenti a bordo del sommergibile
«Avevamo questa immagine di loro nella testa, a corto di ossigeno e terribilmente spaventati», ha detto Golden, descrivendo i momenti di panico di chi si trovava sulla Polar Prince, la nave di supporto, dopo che i contatti erano stati persi. «Il sommergibile è imploso, è stato un conforto sapere che coloro che erano a bordo non hanno sofferto».
Il relitto è stato trovato a 13mila piedi di profondità, a circa 370 miglia al largo della costa di Terranova, in Canada, dopo essere appunto imploso.
I colpi, poi smentiti. «Sono morti all’istante»
«All’inizio non eravamo eccessivamente preoccupati, perché le comunicazioni si interrompono spesso nell’oceano. Ma quando è stato dato l’allarme, ci siamo resi conto che il problema era serio. Abbiamo avuto una falsa speranza per quattro giorni. Ci sono ancora molte domande a cui rispondere». Infatti. inizialmente dopo i primi giorni di ricerca, erano stati rilevati dei rumori simili a dei colpi sott’acqua, come se potessero venire dal sommergibile. Ma in realtà le analisi successive hanno dimostrato che i passeggeri sono mortisubito dopo l’implosione. «Quando sono stati riportati i resti del sottomarino in superficie abbiamo pianto tutti. Si è creato un legame speciale tra tutti noi che eravamo su quella nave quella settimana. E questo è un legame che ci sarà sempre».
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