Non si ferma la «guerra» social di Maria Rosaria Boccia. La consulente fantasma dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ieri è tornata a farsi sentire sul proprio profilo Instagram e ha pubblicato due documenti che attesterebbero le docenze in due master universitari, uno in Medicina estetica alla Federico II di Napoli e uno in «dietetica applicata agli stili di vita» all’università della Campania Luigi Vanvitelli. Nel frattempo, l’università La Sapienza di Roma ha smentito qualsiasi tipo di collaborazione con Boccia: «Non risulta alcun incarico di docenza, collaborazione e consulenza», fa sapere l’ateneo romano.
Le docenze smentite
Dopo la pubblicazione dei documenti che attesterebbero le docenze di Maria Rosaria Boccia, le università coinvolte hanno replicato con dovute precisazioni. La Luigi Vanvitelli parla di «un unico intervento, a titolo gratuito ed in modalità telematica, riguardante la tematica di Marketing e Comunicazione, nell’ambito delle attività integrative» del Master in Dietetica applicata agli stili di vita.
Ieri l’università Federico II di Napoli ha invece spiegato che «Maria Rosaria Boccia non è titolare di nessuna cattedra o ruolo di assistenza a docenti all’università, a differenza di quanto riportato sul suo account LinkedIn, dove scrive di essere «docente universitario» di «Scienze della comunicazione e Media Digitali» del master in Medicina Estetica per l’anno accademico 2024/2025”». Inoltre «non risulta alcuna docente o ricercatrice a nome di Maria Rosaria Boccia alle dipendenze dell’Ateneo — riporta il documento della Federico II — né risulta alcuna documentazione attestante lo svolgimento di servizio di assistenza docenti, né, infine, risulta la stipula con l’Ateneo di contratti di docenza».
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Anche la Sapienza — che, assieme alla Bocconi, appare nelle esperienze professionali citate da Boccia nel curriculum — contattata da Il Messaggero risponde sul punto: «Non risulta alcun contratto di docenza, collaborazione e consulenza della dottoressa Maria Rosaria Boccia presso la Facoltà di Economia della Sapienza».
Il ritorno sulla nomina stracciata: «Come è stato possibile?»
Docenze a parte, ieri Boccia è tornata ad attaccare il governo sulla sua nomina «strappata» al Ministero della Cultura, il cui stralcio, secondo le indiscrezioni, lo avrebbe voluto la sorella della premier Arianna Meloni. Voci poi smentite da Boccia stessa, che però ieri ha rilanciato: «Come è stato possibile che un decreto di nomina sia stato strappato senza lasciare traccia? E qual è il motivo? E’ stato per un capriccio della moglie di Sangiuliano? Perché c’era un’incompatibilità di curriculum? (il ministro al TG1 ha detto di no). Perché c’era un conflitto di interessi con la mia azienda? (Se così fosse, anche tutti gli altri consiglieri avrebbero un conflitto di interesse)».
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Poi Boccia tira in ballo di nuovo la sorella della premier: «E’ avvenuto dopo il dialogo con Arianna Meloni? (il ministro mi chiamò subito dopo e mi chiese di vederci per raccontarmi il contenuto della conversazione)». E sul rapporto con l’ex compagno della sorella della premier, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, Boccia ha fatto sapere sui social di non avere con lui «una conoscenza approfondita» e di averlo visto soltanto due volte.
In via della Scrofa, ormai, rispondono in modo diretto alle dichiarazioni dell’imprenditrice di Pompei. E un colonnello meloniano torna a minimizzare: «Il segreto che starebbe rivelando questa signora è che Gennaro parlava e si scambiava messaggi con Arianna? E quale sarebbe il punto? Anche a me, da dirigente di partito, è capitato di parlarci quando era ministro. Embè?». Poi taglia corto: «Sangiuliano si è dimesso, c’è un nuovo ministro». Ma l’uragano Boccia non sembra ancora pronto a fermarsi.
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