C’è un vizietto poco gradevole che da qualche tempo a questa parte contraddistingue la compagnia aerea Ryanair, quello dell’overbooking. Si registrano infatti sempre più casi di persone costrette a rimanere a terra e rimandare il proprio viaggio perché sono stati venduti più biglietti di quanto la reale capienza dell’aereo permetta. L’ultimo caso risale a ieri (11 luglio) sul volo Malta-Treviso delle 15.55.
Volo in overbooking, in aereo c’è un passeggero di troppo: «Chi scende avrà 250€ e un viaggio gratis». E una persona accetta
Volo Malta-Treviso in overbooking: due passeggeri scendono e l’aereo parte
«Eravamo pronti a partire, all’apparenza tutti imbarcati, ma all’improvviso è arrivato l’annuncio del pilota “questo volo può trasportare al massimo 189 persone e al momento siamo in 190, abbiamo bisogno che qualche volontario rimanga a Malta -. ha raccontato Giulio Pasini, 30enne trevigiano di ritorno dalle vacanze maltesi -. Il volontario sarebbe partito con l’aereo delle 15 del giorno dopo e gli sarebbe stato riconosciuto un non precisato rimborso. Dopo varie proteste, polemiche e scuse varie, due passeggeri cinesi sono scesi abbastanza in sordina, senza farsi notare, hanno annunciato che eravamo pronti a partire e siamo decollati con quasi due ore di ritardo».
I diritti del passeggero
Sulla carta dei diritti del passeggero di Ryanair si legge: «La compagnia, come prassi, non pratica l’overbooking. Tuttavia, nell’improbabile ipotesi che non vi sia posto disponibile per un passeggero che disponga di una prenotazione confermata, prima di negare l’imbarco a passeggeri non consenzienti Ryanair fa appello a volontari disposti a rinunciare al proprio posto in cambio di una compensazione da concordare tra il volontario e la compagnia. Qualora il numero dei volontari non sia sufficiente e Ryanair neghi l’imbarco a passeggeri non consenzienti, questi godono dei diritti ecc..».
Insomma, «l’improbabile ipotesi», in realtà, non sembra essere così improbabile. Finché c’è da trovare un solo volontario, però, il problema non è insormontabile, perché qualcuno che si fa un giorno in più di vacanza lo si trova sempre.
Le cose si complicano se l’overbooking è più corposo, come accaduto qualche mese fa, sempre sulla tratta Treviso-Malta. «Eravamo in 3 di troppo e ce lo hanno annunciato appena prima di partire — ha raccontato Francesco Zanon, 29enne di Vallà -. C’è stata una bella battaglia per capire chi sarebbe dovuto scendere, ma alla fine hanno trovato i volontari. Siamo partiti con un’ora di ritardo». Ma è capitato anche di peggio, come racconta la veneziana Irene De Marco: «Ci hanno bloccato in 5-6 all’imbarco e io ero tra quelle. Poi hanno trovato un paio di volontari, hanno stoppato una ragazza perché aveva la carta d’identità sgualcita e un’altra persona non si è presentata. Alla fine sono comunque riuscita a partire, ma che fatica!».
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