«La Cassazione dà ragione al governo Meloni e a Fratelli d’Italia smentendo le bugie e le falsità della sinistra». «Chi ci accusava di violare i diritti umani dovrà ricredersi». Festeggiano, i meloniani. Perché nella delicata partita dei centri migranti in Albania, le due strutture di Shengjin e Gjader pensate in origine per accogliere gli irregolari in attesa di rimpatrio verso Paesi «sicuri» e poi trasformate a tutti gli effetti in Cpr, il governo può rivendicare di aver segnato un punto. Che renderà più difficile, per i giudici, non convalidare i trasferimenti dall’Italia. Perché quelle strutture quelle strutture d’ora in poi dovranno essere «equiparate a tutti gli effetti» ai Centri di permanenza e rimpatrio sul suolo italiano. E dunque potranno ospitare anche chi fa richiesta di protezione internazionale.
La svolta
A sancire la svolta è stata la Cassazione, chiamata a decidere sul ricorso del ministero dell’Interno guidato da Matteo Piantedosi contro il mancato trattenimento a Gjader di un cittadino marocchino, disposto dalla corte di appello di Roma perché il migrante in questione aveva fatto richiesta di protezione internazionale in Italia. E dunque, secondo i magistrati d’appello della Capitale, doveva attendere il verdetto sul suo caso sul suolo italiano. Invece, ha stabilito la Suprema corte, il trattenimento nel centro albanese non è illegittimo: per gli ermellini «è legittimo il trattenimento del cittadino straniero presso detta struttura anche dopo la presentazione della domanda perché detto centro va equiparato a tutti gli effetti ai centri previsti dall’articolo 14 del decreto legge 286/98».
Ossia ai Cpr disseminati sul territorio italiano.
Una novità resa possibile dal decreto del governo, che di fatto ha trasformato la struttura albanese da centro per le procedure accelerate di frontiera verso i Paesi considerati «sicuri» a «normali» centri di permanenza e rimaptrio come quelli italiani. Dove, in altre parole, si potranno trattenere anche i richiedenti asilo. Ed ecco che ieri la Corte d’Appello di Roma ha convalidto il trattenimento di altri due richiedenti asilo nel centro di Gjader. Rimettendosi proprio al pronunciamento dei giudici del Palazzaccio. Intanto l’esecutivo, forte anche della pronuncia dei giudici, punta ad accelerare sui trasferimenti, per far girare a pieno regime i due centri che finora avevano stentato a decollare. Ieri da Brindisi è partita un’altra nave, mentre Meloni in Senato ha promesso che «entro questo weekend il 25% dei migranti trattenuti in Albania saràm rimpatriato».
Le reazioni
Uno sprint che se da un lato fa parlare gli esponenti di Fratelli d’Italia di «vittoria del buonsenso», dall’altro non frena le proteste delle opposizioni. Che continuano a denunciare lo «spreco» di risorse spese per trasferire i migranti sulle coste albanesi e per il funzionamento dei centri, finora rimasti pressoché vuoti. Condannando quella che Elisabetta Piccolotti di Avs definisce una «becera propaganda per finalità elettorali sulla pelle delle persone migranti».
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