07.09.2025
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Sports

Sinner e Musetti, attenti a quei due


Il Rinascimento italiano continua a macinare record anche oggi negli ottavi degli US Open: è la prima volta che almeno due italiani raggiungono gli ottavi in tutti e 4 gli Slam dell’anno. Con Jannik Sinner che, numero 1 da 64 settimane e in serie vincente sul cemento Slam da 24 partite, affronta il temibile Alexandr Bublik, e con Lorenzo Musetti che, da neofita fra i magnifici 16 a New York, chiede strada al coriaceo Jaume Munar. Ma, come raccontano anche i testa a testa, i due scogli odierni, entrambe navigati 28enni e insoddisfatti del loro rango, hanno le caratteristiche peggiori per i ragazzi d’oro che il mondo ci invidia e che sulla carta partono favoriti per ritrovarsi di fronte in un intrigante derby dei quarti.

IMPREVEDIBILITÀ

Sabato, contro il redivivo Shapovalov (o Sciupavolov?) — secondo match più visto nella storia di SuperTennis, la tv Fitp, con picco di share del 6,22% e il terzo posto del canale in prime time — c’è stata l’ennesima conferma della capacità di resilienza di Sinner. Capace, alla Djokovic, di chiudersi in trincea per poi schizzarne fuori e superare brillantemente la contesa. «Non sono una macchina, anch’io vado in difficoltà e non si può sempre vincere agevolmente. Il punteggio era contro di me, ma ho provato a restare lì mentalmente. Il servizio non è come vorrei ma in questo momento devo accettarlo. Tatticamente l’ho interpretata bene, mancavano un po’ delle mie caratteristiche soprattutto con il dritto». Ma è stata anche la conferma dei problemi contro giocatori imprevedibili, ricchi di varietà e di talento, che servono bene. Proprio come Dimitrov a Wimbledon e come Bublik che ritrova dopo averci perso l’ultima partita sul Tour, sull’erba di Halle. «E’ un grande battitore ed è imprevedibile». Di più: il russo/kazako che, domando con 70 vincenti Paul al quinto set, a domicilio, nell’incandescente Ashe, è imbattuto da 11 match e sbandiera un 20-2 stagionale davvero insolito per un talento tanto discontinuo.

RESISTENZA

Musetti sta incantando il pubblico di New York. E sta crescendo in fiducia : «Sul cemento sento di aver fatto molto lavoro e c’è ancora tanto da fare, però mi sto sentendo bene in campo come non mi succedeva da tempo. C’è maggiore feeling con la palla e sono più aggressivo, specialmente con il dritto, a partire da servizio e risposta che qui sono i colpi chiave. Ho anche ottenuto risultati importanti — da junior, in Australia, con la finale a New York, e poi a Napoli -, ma è una questione di convinzione: devo accettare certe dinamiche diverse e portarle avanti con decisione. E dopo una settimana intensa di allenamenti e il doppio misto, sapevo dentro di me di poter fare bene». Se Sinner è comunque 4-2 nei precedenti con Bublik, Musetti è 1-2 con Munar, che diventa 1-4 contando anche i Challenger, lontanissimi ma emblema delle difficoltà tattiche del talento che più ricorda Federer contro il “terraiolo” spagnolo riciclato sul duro e ritemprato alla Nadal Accademy, che ha raggiunto solo ora la miglior classifica ATP al numero 44. «E’ molto solido, sta facendo un’ottima stagione. Non regala nulla, è molto forte fisicamente e commette pochissimi errori: è una partita in cui servirà precisione e costanza», sa bene Lorenzo il Magnifico che ne conosce anche il caratterino niente male. Proprio come Bublik.

© RIPRODUZIONE RISERVATA


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