Notizie Nel Mondo - Notizie, affari, cultura Blog Business Economy Si ferma (per ora) la corsa di Wall Street. L’Ue teme il team che spingerà i dazi
Economy

Si ferma (per ora) la corsa di Wall Street. L’Ue teme il team che spingerà i dazi


Arriva la prima battuta di arresto per Wall Street, insieme alla paura crescente per i listini Ue e alla frenata per bitcoin che, dopo aver sfiorato i 90mila dollari ha invertito la rotta viaggiando pur mantendendo i livelli record oltre gli 85mila dollari.

I listini europei lo aveva, per la verità, messo in conto, di dover scontare le politiche protezionistiche del Trump 2.0 ancora da venire. Ma ora che sembra prendere forma, tra indiscrezioni e annunci, “il team dei Falchi” chiamato a trasformare le promesse in azioni, se ne vedono anche i segni sul mercato. Il primo segnale arriva dal l’euro, ai minimi da un anno a 1,0599 sul dollaro, mentre analisti e investitori guardano agli sviluppi economici e monetari ma anche alla situazione politica tedesca. Le aspettative sulla rotta del taglio dei tassi con una Bce più aggressiva della Fed, stanno aumentando infatti le pressione alla moneta comune, mentre il dollaro guadagna forza sui cosiddetti “Trump trades”. La vittoria del Tycoon alimenta l’ottimismo di deregolamentazione e di tagli fiscali, che potrebbero stimolare la crescita economica e alimentare l’inflazione. Al punto da limitare la capacità della Fed di abbassare i tassi.

Le promesse di Trump di aumentare i dazi sui principali partner commerciali, in particolare Cina e Ue, così come i suoi piani per inasprire l’immigrazione, hanno inoltre aumentato le preoccupazioni sulle pressioni inflazionistiche. Questo potrebbe aumentare le distanze tra le due aree da una parte all’altra dell’Oceano, favorendo ulteriormente la divisa americana. Se poi si pensa al possibile taglio dei tassi di 25 punti base da parte della Bce a dicembre, con i mercati che prezzano una riduzione al 2% entro giugno, si comprende ancora meglio il clima sulla moneta unica. Così anche i principali listini europei hanno archiviato la seduta in netto calo, in scia del resto all’andamento negativo di Wall Street. Scivolano Milano (-2,15%), Parigi (-2,69%), Francoforte (-2,13%), Madrid (-1,85%) e anche Londra (-1,22%). E si fa sentire il peso dei comparti azionari più esposti ai dazi, dal lusso (-3,6%), alle auto (-2%) fino agli alcolici (-0,9%). A peggiorare gli umori c’è l’attesa per l’inflazione Usa, che dovrebbe accelerare nella componente totale per rimanere stabile in quella core. Un ulteriore elemento di incertezza per le prossime mosse della banca centrale americana. Sullo sfondo, il lieve aumento dei rendimenti dei titoli di stato a dieci anni. Lo spread tra Btp e Bund è salito a 128 punti, con il tasso del decennale italiano in aumento di 4 punti base al 3,63%. E chissà che non abbia influito anche questo ieri sulle banche (-1,8%) e sulle assicurazioni (-2%).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Risparmio e investimenti, ogni venerdì
Iscriviti e ricevi le notizie via email

Exit mobile version