La salute di Leone XIV? «Per un uomo della sua età ha una forma fisica eccezionale, tipica di chi non ha mai smesso fare sport, con un rapporto ottimo tra massa muscolare, massa ossea e massa grassa». Parola del suo personal trainer, Valerio Masella, 26 anni, l’allenatore che ha seguito Prevost nella palestra attaccata al Vaticano frequentata dall’ex cardinale a partire dal 2023, quando fu chiamato da Francesco a Roma, a capo del Dicastero dei Vescovi.
Con la sua elezione al conclave la palestra ha perso un cliente…
(ride) «Più che altro qui dentro, nella palestra, nessuno sapeva che Robert, ora Leone XIV, fosse un cardinale, tanto meno io che lo allenavo».
Era iscritto da molto?
«Da quasi due anni».
Frequentava la palestra regolarmente?
«Direi di si, ed era piuttosto costante negli allenamenti. Io l’ho seguito da subito. Era preciso, veniva due volte la settimana, a volte anche tre, dipendeva dai suoi impegni ovviamente. Lo vedevo arrivare sempre la mattina, gli orari potevano anche cambiare, a volte era più sul presto, oppure a metà mattinata. Credo dipendesse dagli appuntamenti lavorativi anche se non ne abbiamo mai parlato e io non glielo ho mai chiesto».
Palazzo Apostolico, via alla ristrutturazione: trovata muffa nell’appartamento papale (e un cornicione si sta staccando)
Quanto si allenava?
«Direi il tempo giusto per un buon allenamento. Un’oretta buona e poi tornava al lavoro».
Che piano di allenamenti aveva previsto per lui?
«È un uomo con una eccellente forma fisica. Iniziavamo sempre con un po’ di aerobica e di riscaldamento utilizzando alcune macchine, per esempio sul tapis-roulant o anche la cyclette. E poi dopo una mezzora procedevamo con esercizi utili al rinforzo muscolare ed altri più specifici per la postura».
Ha problemi di postura?
«Non direi particolarmente. In ogni caso si cerca sempre di capire quale piano di esercizi possa risultare migliore anche in base allo stress che si sopporta nel quotidiano. Se per esempio c’è qualcuno sottoposto a uno stress particolare, oppure se un altro svolge un lavoro d’ufficio, o ancora se si hanno mansioni che richiedono sforzi specifici e intensi, che ne so, un magazziniere o un trasportatore».
E il Robert della palestra le sembrava avesse stress evidenti?
«Potenziare la postura è sempre importante per chi trascorre tante ore seduto alla scrivania. Ma lui non mi è mai parso un signore stressato, nel senso proprio del termine. Anzi».
Parlavate durante gli allenamenti?
«Poco e niente. Era molto riservato sebbene sempre gentilissimo e sorridente. Ogni tanto qualche scambio c’era tra noi, mi disse che aveva fatto tanto sport da ragazzo e che era un appassionato di varie discipline. Ho immaginato che fosse un uomo piuttosto impegnato, anche se non sapevo che mestiere facesse di preciso».
Padre Edgard, chi è l’uomo ombra di Papa Leone XIV: prossimo segretario personale, sarà lui a gestire l’agenda di Prevost
Non pensava fosse un cardinale?
«Per niente. Credevo fosse un professore, un accademico o qualcosa del genere. Certamente una persona che trascorreva ore alla scrivania sebbene i suoi parametri fisici fossero assai buoni. Un eccellente equilibrio tra massa muscolare, ossea e grassa. Insomma parametri di tutto rispetto. E poi ha tanta resistenza fisica».
Quando hai saputo che il Robert della palestra non era un professore?
«Quando è stato eletto Papa, vedendolo in tv l’ho riconosciuto subito. Non ci credevo. In pratica ho allenato il futuro pontefice: la cosa ha dell’incredibile ma per me era un cliente come un altro e lui si comportava come tutti i clienti di questa palestra.»
Come si faceva chiamare?
«Col suo nome: Robert».
Non entrava in palestra vestito da prete, col clergyman?
«Ripensandoci non mi pare proprio. Veniva in abiti informali. Era però sempre gentile, mai nervoso o innervosito. Una persona davvero serena ed equilibrata».
A lei ha mai fatto domande per conoscerla un po’?
«Gli scambi tipici che si possono fare in palestra con un allenatore. Mi ha chiesto se era da molto che lavoravo come personal trainer. Poi però si concentrava sull’allenamento, non mi sembrava avesse tanto tempo. Era certamente riservato e ringraziava sempre. Diceva anche che si trovava bene nella nostra palestra, che gli piaceva la città e il clima di Roma».
Ci sono altri cardinali in questa palestra?
«Forse un altro ma non so di preciso se sia un cardinale o un vescovo. Ho visto però che porta un anello e in questi giorni mi è stato spiegato che significato ha l’anello episcopale o cardinalizio. Ma non saprei dire altro».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leave feedback about this