Risparmio e investimenti, ogni venerdì
Iscriviti e ricevi le notizie via email
Niente più file e ricorse per accaparrarsi un selfie con il proprio idolo. Nel tempo dell’intelligenza artificiale basta poco più di un click per poter postare lo scatto dei propri sogni e realizzare l’impossibile.
Può capitare di trovare nel proprio feed un selfie della vicina di casa con Johnny Depp o quello del collega con Jennifer Lopez. Sui social spopola una nuova tendenza, quella degli scatti con i personaggi famosi. Immagini sempre più realistiche e difficili da smascherare.
Ma come si realizzano?
La tendenza non è del tutto nuova. Già negli scorsi mesi si era fatto largo nelle nostre homepage il trend Elevator AI. Scatti immortalati in ascensore, ma fantasiosi e surreali.
A spopolare era stata l’app Meitu, un’applicazione di fotoritocco che permetteva di affiancarsi fisicamente ad altre persone generate dall’intelligenza artificiale.
Bastava selezionare il modello desiderato, cliccare su “Generate now” e scegliere le foto dei soggetti. Tra le pose più popolari, proprio quelle in ascensore.
Ma le app di IA in grado di realizzare immagini fake sono decine. Il funzionamento è simile per tutte: caricare una propria foto e digitare un prompt, ovvero istruzioni specifiche sul risultato che si vuole raggiungere, con tanto di dettagli richiesti, e il gioco è fatto.
Basta fare una rapida ricerca online poi per trovare siti come pollo.Ai e Blieve.Ai, nati proprio per offrire questo servizio.
Per non parlare delle incredibili possibilità di generazione e modifica di Nano Banana Pro, strumento avanzato di creazione di immagini di proprietà di Google.
Göründükleri kadar kötü değiller. Tanısanız seversiniz 😁 pic.twitter.com/5kfNkKqRpR
— Nuri Yıldız (@nouryyildiz) December 25, 2025
Ma non solo selfie statici, a spopolare sono anche video, creati montando insieme le diverse immagini. Online si moltiplicano i tutorial su come realizzarli. Tra i software più consigliati, Kling 2.5, Hailou.
Ma dietro il divertimento non mancano questioni etiche e legali.
La democratizzazione di questi strumenti di modifica grafica, un tempo in mano solo a professionisti, solleva alcune perplessità circa la riproduzione di immagini in barba ai diritti d’autore, senza il consenso delle persone ritratte, spacciate come vere online e dunque in grado di alimentare fake news e disinformazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
