Nella grotta di El Mirador, nei monti Atapuerca nel nord della Spagna, sono stati ritrovati circa 650 frammenti di resti umani appartenenti ad almeno 11 individui, risalenti a circa 5.700 anni fa. Lo studio condotto dall’Istituto Catalano di Paleoecologia Umana e Evoluzione Sociale (IPHES), guidato da Francesc Marginedas, ha identificato evidenti segni di cannibalismo di guerra. Tra le prove più significative ci sono tagli sulle ossa, indicativi della rimozione della pelle con strumenti di pietra, ossa levigate per la bollitura, fratture per estrarre il midollo e impronte di denti umani. Non sono stati riscontrati segni di riti funerari o carestie, suggerendo che le vittime fossero membri di un gruppo rivale uccisi e consumati in seguito a un violento conflitto. La concentrazione delle vittime in un breve arco temporale rafforza l’ipotesi di un massacro tra comunità agricole neolitiche rivali. Questa scoperta offre una nuova prospettiva sulle società neolitiche, indicando che la violenza organizzata e l’eliminazione totale dell’avversario erano probabilmente più comuni di quanto si credesse.
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