01.06.2025
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Politics

se si votasse oggi, avrebbero la maggioranza assoluta


«Un governo nel braccio della morte?». Se lo chiede il quotidiano spagnolo La Vanguardia, a proposito dell’esecutivo iberico guidato dal socialista Pedro Sanchez. Il motivo è un sondaggio commissionato all’istituto Ipsos dal giornale stesso nell’edizione di oggi. Una rilevazione che fa suonare l’allarme rosso in casa socialista: se si votasse oggi, la maggioranza assoluta alle prossime elezioni (previste entro luglio 2027) sarebbe conquistata dai Popolari e da Vox. Prrefigurando così un cambio di colore a Madrid. 

Secondo Ipsos infatti, che ha condotto l’indagine dal 15 al 21 maggio su un campione di duemila interviste, il centrodestra del Partido Popular insieme all’ultradestra di Vox otterrebbero insieme circa 190 seggi sui 350 del Congresso spagnolo: 145 per il Pp (che oggi ne ha 137), 43 per il partito guidato da Santiago Abascal (che attualmente può contare su 33 eletti).

I socialisti di Sanchez, secondo partito alle elezioni di due anni fa, si fermerebbero a quota 128, non troppo distanti dal risultato del 2023 e in miglioramento negli ultimi sei mesi.

La frattura a sinistra

Il problema, per il fronte progressista spagnolo, si registra invece sul fianco sinistro della coalizione. Dove si sconta la scissione tra Sumar della vicepremier Yolanda Diaz e Podemos. Con due conseguenze, riassume La Vanguardia. La prima: il restringimento del bacino di consensi per la formazione di sinistra, che passano dal 12,3% del 2023 all’8,5 di oggi. La seconda è il crollo dei seggi: 24 in meno rispetto ai 31 che il movimento Sumar, nato in occasione delle elezioni 2023 per raccogliere i consensi della sinistra extra-Psoe, aveva ottenuto due anni fa. 

Lo scenario, insomma, non è roseo per la coalizione di centrosinistra al governo di Madrid. Tanto più che anche le altre forze che sostengono l’esecutivo progressista non vedono davanti il segno più. Registra una lieve flessione la Sinistra repubblicana catalana (Erc), più pronunciata per il partito indipendentista Junts, guidato da Carles Puigdemont (da 7 a 5 seggi). Mentre il partito nazionalista basco Pnv e il Blocco Galiziano guadagnano nel rilevamento un deputato ciascuno. 

La crescita dell’ultradestra

Sull’altro fronte si registra invece la crescita di Vox, la formazione dell’ultradestra nata nel 2013 e alleata in Ue coi Patrioti di Marine Le Pen, Viktor Orban e Matteo Salvini. Il partito di Abascal è il terzo nelle intenzioni di voto, sopra al 14%, ma il dato aumenta sensibilmente se si cconsiderano solo gli elettori under 35, tra i quali si distanzia di solo un punto dal Psoe e sorpassa il Pp. Mentre socialisti e popolari ottengono i loro risultati migliori tra gli over 65. 

Per quanto riguarda Sanchez, tuttavia, il sondaggio pubblicato da La Vanguardia mostra anche alcune luci. Ipsos ha rilevato che la percezione del governo è migliorata in diversi ambiti: sono aumentate le opinioni positive sull’esecutivo ed è diminuita la percentuale di coloro che credono che le cose vadano male in Spagna. La politica, pur rimanendo il principale problema per gli spagnoli, è superata dalle preoccupazioni per l’accesso alla casa e l’aumento del costo della vita. 
 

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