Dai piani alti del Movimento 5 stelle, arrivano notizie poco rassicuranti. Dopo il deludente risultato alle regionali, qualcuno ha iniziato a fare i conti ,ed è arrivato il momento di scuotere la situazione. Sul Cocchio, pronta a prendere in mano la redini c’è Chiara Appendino. L’obiettivo? Scuotere le fondamenta di un partito che ancorato al PD inizia a perdere consensi.
Chiara Appendino, vicepresidente del partito, ha le idee chiare. La strategia del movimento 5 stelle deve essere rivisitata. A renderlo noto è stata lei stessa, che ieri, durante l’assemblea congiunta dei parlamentari, ha preso la parola per muovere alcune critiche al partito e alla linea politica intrapresa. Secondo le indiscrezioni, l’ex sindaca di Torino avrebbe invitato ad un’assunzione di responsabilità, chiedendo di non nascondersi più dietro al radicamento territoriale e alla rifondazione del nuovo corso contiano. Tutta l’attenzione è però concentrata su qualcos’altro. Il vero punto focale è la sempre più marcata vicinanza al Partito Democratico, che secondo Appendino non farebbe altro che logorare il movimento. Sul piatto non solo un discorso che scuote, ma anche una minaccia di dimissioni che potrebbe costringere il movimento a ricalibrare il tiro.
Di fronte alle domande dei cronisti sulla possibilità di dimissioni il presidente del partito Giuseppe Conte ha replicato: «Permettetemi pure di dire che sono il presidente che ha nominato la vicepresidente.
Credo che se ci fossero dimissioni sarebbero arrivate prima a me. Non sono arrivate e poi in questo contesto non avrebbe neppure nessuna logica perché tenete conto che io devo andare in votazione per quanto riguarda un rinnovo della presidenza e quindi siamo tutti in scadenza e scadono automaticamente anche i vicepresidenti». D’altro canto, stupisce il silenzio dietro cui è barricata Chiara Appendino. Nonostante le accuse, ancora nessuna dichiarazione. Un momento di riflessione?
Sullo sfondo della vicenda la Mole Antonelliana e le elezioni comunali di Torino. Il 2027 è più vicino di quanto si immagini, e, tra le righe, si inizia già a discutere del prossimo possibile candidato, lì dove Pd e M5s si sono fatti la guerra per anni. Se la coalizione di centrosinistra rimarrà unita, è molto probabile che l’ex sindaca della città sarà costretta ad ingoiare un boccone amaro: sostenere Stefano Lorusso, attuale sindaco della città. Su questo però, Appendino è stata chiara: «A Torino siamo pronti a dialogo, se ci sarà un progetto nuovo e in discontinuità con Lorusso», aveva dichiarato a settembre, alla festa dell’unità.
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