Diverse centinaia di docenti di sostegno precari si sono riuniti all’esterno del ministero dell’Istruzione e del Merito, a Roma. Scopo della manifestazione è quello di «riconoscere la categoria dei docenti, da troppo tempo silente». «Dobbiamo essere uniti — spiega una manifestante che fa riferimento al gruppo di docenti risultati idonei al concorso 2023, ma ancora precari — per trasformare insieme la scuola in quello in cui noi crediamo, in cui è possibile garantire ai ragazzi una continuità didattica e relazionale». «Basta precarietà» è quindi il grido che si alza all’esterno del MIUR, dove un’altra manifestante spiega le difficoltà legate all’ultima proposta del ministero, relativa ai corsi di formazione promossi da ‘Indire’: «Vogliamo impedire l’avvio dei corsi Indire per come sono stati strutturati. Certo non vogliamo impedire che i docenti si specializzino, ma non a queste condizioni», chiede un’insegnante presente al presidio, che pure sottolinea come «vogliamo condizionare la loro strutturazione e le decisioni» ad essi collegate. Il rischio, per i docenti precari già risultati idonei ai precedenti concorsi, è vedersi scavalcati a seguito dell’avvio dei corsi Indire: «Abbiamo svolto un concorso e lo abbiamo superato. Il problema è che il ministero non ha voluto fare la graduatoria. Tutti quelli che hanno svolto il concorso sono fantasmi». (LaPresse)
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