Si acuisce lo scontro fra i soci nella galassia societaria di Chiara Ferragni dove, per risollevare la china, la stessa influencer e il primo socio Alchimia avrebbero fatto un finanziamento soci di circa 500 mila euro. Dopo il divorzio con Fabio Maria Damato, super manager con la carica di direttore generale uscito da Fenice, proprietaria del brand Ferragni e da Tbs Crew, la società che gestisce i blog e l’e-commerce, in polemica con l’influencer ora fa emergere le sue divergenze anche l’imprenditore di Barletta, Pasquale Morgese, entrato qualche anno fa nel capitale con il 27, 5%, acquistando le azioni da Riccardo Pozzoli, ex compagno di vita e di affari dell’imprenditrice digitale e da tempo molto critico.
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Con una lettera dello studio legale Francesco Garbagnati di Milano al cda di Fenice, presieduto da Paolo Barletta, primo azionista di Fenice tramite Alchimia con il 40%, Morgese muove una serie di contestazioni sulla gestione della società.
Nella missiva il legale di Morgese contesta una serie specifica di atti, partendo da un aumento di capitale di qualche anno fa di 2 milioni, al quale però l’imprenditore barese non avrebbe partecipato. E a seguire, la lettera del legale avrebbe criticato scelte più recenti.
Va ricordato che nel 2020, Ferragni e Morgese divorziarono in Serendipity, la società della influencer, che ha rescisso il contratto con Mofra e N1, aziende di dell’imprenditore pugliese alle quali era legato dal 2018 per la produzione di calzature e accessori.
È evidente la spaccatura che si crea all’interno dell’azionariato in una fase sempre più delicata del mondo Ferragni dove alle indagini per pubblicità ingannevole che coinvolgono la stessa influencer e Damato, si aggiunge l’iniziativa di Morgese uscito allo scoperto con una missiva che potrebbe avere conseguenze giudiziarie.
Sui tempi di uscita del super manager erano sorte critiche perché si riteneva che Damato avesse dovuto lasciare già a dicembre. E va registrato, come anticipato dal Messaggero, Alchimia abbia spedito un suo top manager – Lorenzo Castelli – per mettere sotto osservazione, come un “commissario” l’amministrazione e finanza della partecipata più importante. Il Messaggero ha provato a verificare con i diretti interessati la notizia della lettera di Morgese, senza ricevere riscontro.
ACCANTONAMENTI
Castelli sta monitorando i conti per mettere a punto il bilancio 2023 che dovrà prevedere accantonamenti a fronte della varie grane come Balocco, le vicende sulle uova di Pasqua e la perdita di altre licenze. Inoltre Castelli è al lavoro per definire le nuove strategie di rilancio che prevederanno l’estensione del business all’estero, Oriente e paesi arabi.
A supporto con il tentativo di rilancio, Sisterhood, la finanziaria della Ferragni che ha il 32% di Fenice e dove di recente l’influencer ha ritagliato un ruolo alla mamma Marina Di Guardo, e Alchimia avrebbero fatto una iniezione di liquidità di 500 mila euro per immettere la cassa necessaria al fabbisogno operativo. Una mossa tampone in attesa che le bocce si fermeranno con l’approvazione del bilancio 2023. Oltre alla contabilità potrebbe essere necessario mettere mano alla governance: c’è da sostituire Damato dal cda e potrebbe essere necessario un chiarimento azionario dal momento che Morgese muove accuse pesantissime.
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